Le autorità nordcoreane hanno ribadito non solo la volontà di sferrare l’attacco contro Guam, isola avamposto territoriale e militare Usa nel mar delle Filippine, ma hanno anche anticipato l’intenzione seria di un lancio contemporaneo di 4 missili a raggio intermedio Hwasong-12 per intimidire gli asset di Marina e Aeronautica americane.Il piano di Pyongyang per colpire Guam è riassunto dal generale Kim Rak-gyom, a capo delle unità balistiche speciali dell’Esercito popolare di Corea, e prevede la sua completa definizione per metà agosto consegnando poi l’ordine di esecuzione nelle mani del leader Kim Jong-un. Il surreale dispaccio in inglese dell’agenzia Kcna fornisce una ricca e dettagliata serie di particolari: traccia la rotta dei missili che taglieranno i cieli delle prefetture giapponesi di Shimane, Hiroshima e Kochi per la traiettoria verso sud di «3.356,7 km in 1.065 secondi (quasi 18 minuti, ndr) prima di atterrare nei 30-40 km da Guam.
L’ amministrazione Usa è divisa sul da farsi, c’è chi sostiene la linea dura del presidente Donald Trump, e chi predica maggiore prudenza, anche per lasciare aperto uno spiraglio alla soluzione diplomatica a cui si lavora dietro le quinte. Anche perchè Guam, isola di 544 km quadrati e abitata da 162mila persone, dista circa 3.400 km da Pyongyang: ospita 7.000 militari, in gran parte di Marina e Aeronautica concentrati nella base Andersen, con il 36esimo stormo aereo rafforzato dai bombardieri strategici B-52 e B-1B, e dai sofisticati sistemi antimissile Thaad, finiti recente anche in Corea del Sud.
Come ha riportato il Washington Post in base a fonti d’intelligence, gli Usa ,ritengono che Pyongyang controlli il processo per la miniaturizzazione di una bomba atomica, passaggio cruciale per assurgere a potenza nucleare. Secondo gli esperti, l’approccio minaccioso del Nord dovrebbe continuare a durare in vista delle manovre militari annuali alle quali Usa e Corea del Sud daranno vita a fine agosto, ma ritenute da Pyongyang come le prove di un attacco ai suoi danni.
Ma Donald Trump, ignorando completamente le polemiche, alza ulteriormente i toni contro Pyongyang replicando alle ultime minacce del regime di Kim Jong-un: “Forse le mie parole finora non sono state abbastanza dure. La Corea del Nord deve stare attenta, o sarà nei guai come pochi Paesi sono mai stati prima”