Arrivata alla sua diciottesima edizione come ogni anno la classifica di ITALIA-OGGI convenzionata con l’università LA SAPIENZA di Roma, stila l’elenco delle 110 dieci province italiane dove “ si vive meglio” sulla base di 9 dimensioni socio- demografiche( affari, lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi scolastici e finanziari, salute, tempo libero e tenore di vita) 21 Sottodimensioni e 84 indicatori di base il quale fine è quello di trovare il benessere che in Italia è ormai assente da tempo. Le prime cinque posizioni della classifica vedono spiccare al primo posto Mantova che supera Trento ora al secondo posto il quale conservava il primato dal 2011, al terzo posto troviamo Belluno che nel 2015 era in ottava posizione, seguono Pordenone al quarto posto e Siena al quinto. La qualità della vita nella capitale d’Italia ( Roma) risulta particolarmente peggiorata rispetto lo scorso anno con una discesa di 19 posizioni dal 69 esimo( 2015) al 88 esimo( oggi), discorso simile ma ormai perentorio da circa 15 anni riguarda anche la nostra NAPOLI che quest’anno ha visto il record negativo rispetto le altre città campane presente alla 108 esima posizione( terz’ultima) tra le altre province campane quella messa meglio rispetto alle altre spicca BENEVENTO al 72 posto, Caserta al 91esimo, Avellino al 84 esimo, Salerno al 79 esimo.
In Campania si vive male? Fino a qualche giorno fa si titubava a rispondere a questa domanda ma la classifica di oggi ci conferma purtroppo i seri problemi che invadono non soltanto la città di Napoli ma l’intera Regione che andranno senza alcun dubbio risolti anche se il clima politico regionale di queste ultime settimane non è tra i più rosei . Tornando alla classifica fanalino di coda la città di Crotone in ultima posizione( 110) precedono Siracusa(109), la già detta Napoli(108), Agrigento(107), Trapani(106), CALTANISETTA(105). Da notare che le prime 60 posizioni sono occupate dalle città del nord con l’unica eccezione di Imperia presente in fondo alla classifica. In generale il livello medio di qualità della vita è insufficiente e non accenna a migliorare nelle regioni del sud. Alessandro Polli relatore del rapporto, docente presso il dipartimento di scienze sociali e economiche della Sapienza ha affermato al corriere della sera del 27 novembre:” c’è una difficoltà per la classe politica italiana di migliorare le condizioni di benessere dei cittadini seguito da una forte crisi lavorativa che sta colpendo l’intera classe giovanile”. Ancora in piena campagna elettorale del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, queste parole dovrebbero far riflettere tutti.
FONTI: ANSA.IT E CORRIERE.IT