I Radicali per il Mezzogiorno Europeo hanno concluso oggi, 3 maggio, la due giorni dedicata alle visite in alcuni istituti di pena della Campania, situati segnatamente fra Avellino e Benevento. Le ispezioni di ieri hanno riguardato le carceri di Bellizzi Irpino e di Benevento, di cui ci occuperemo separatamente, mentre oggi la delegazione guidata dall’avvocato Raffaele Minieri, ha fatto visita ai detenuti del carcere avellinese di Sant’Angelo dei Lombardi. Un’ulteriore visita è in programma il prossimo 18 maggio ad Ariano Irpino. Sant’Angelo dei Lombardi ha confermato l’eccellente reputazione di cui gode, al termine di una visita che ha portato i Radicali all’interno non solo delle celle ma anche delle numerose attività produttive ospitate nell’istituto.
Aperto ad aprile 2004 e diretto da circa due mesi da Giulia Magliulo, ex direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere (che ha accolto la delegazione) la casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi ospita 176 detenuti, quasi tutti media sicurezza (comuni) e definitivi, eccetto 14 in posizione mista. Sei detenuti si trovano nell’articolazione salute mentale e l’età media dei ristretti di tutto il penitenziario è di circa 25/26 anni. Sono pochi i detenuti stranieri, in particolare africani e 17 detenuti sono in articolo 21 (lavoro esterno). La capienza massima del carcere è di 206 detenuti sebbene quella regolamentare sia di 168 (dunque leggermente meno dei 176 al momento presenti) ma la sentenza Torreggiani è rispettata non solo per quanto concerne lo spazio in cella ma più in generale per le condizioni di pulizia e di dignità che si respirano a Sant’Angelo dei Lombardi. Qui, inoltre, è in vigore il regime delle celle aperte dalle 9 alle 19 con una chiusura tra le 14 e le 15 per motivi organizzativi. I detenuti in articolo 21, invece, godono delle celle aperte 24 ore al giorno con sorveglianza mediante telecamere. Vi è inoltre un detenuto ex medico che rappresenta la prima applicazione in Italia dell’articolo 20 ter dell’ordinamento penitenziario, attualmente occupato con la Misericordia in mansioni amministrative.
Sant’Angelo del Lombardi si compone di tre sezioni, più la salute mentale e gli articolo 21 mentre è al momento vuota la sezione ordinaria piano terra. Le celle (tutte pulite con pareti, suppellettili e pavimenti impeccabili) sono tutte da due persone di misura 12 metri quadri, tranne la terza sezione dove vi sono dieci celle da cinque detenuti, di 26 metri quadri l’una. Tutte misure a cui va aggiunto il bagno. Bagno che vede la presenza di docce in camera per tutti i detenuti, in celle munite di frigo, fornelli elettrici, tv con Sky e la possibilità di assistere alle partite di calcio. Per quanto riguarda la pianta organica della Polizia Penitenziaria, essa è al momento carente per talune figure come sovrintendenti e agenti assistenti, nel complesso si compone di 98 unità più tre educatori (uno distaccato). Tutti i detenuti entrano nel circuito lavorativo, dove non mancano le possibilità occupazionali. Ci sono infatti quattro lavorazioni gestite dall’amministrazione penitenziaria: carrozzeria, officina meccanica (con manutenzione di mezzi della Polizia Penitenziaria da tutta Italia) autolavaggio e l’unica tipografia esistente in un carcere italiano. Quest’ultima è dotata di mezzi ultramoderni come anche di veri e propri pezzi di storia, in particolare un modello reso particolarmente celebre nel film con Totò, “La banda degli onesti”, ossia la famosa “pedalina”. Qui vengono stampati i calendari della Polizia Penitenziaria oltre a tutta una innumerevole serie di documenti e modulistica in uso all’amministrazione e alle carceri di tutta Italia. Sono altresì presenti una sartoria, un orto sociale con la produzione di vini e un apiario per la produzione di miele.
Per quanto riguarda l’offerta culturale, a Sant’Angelo sono al momento presenti l’alfabetizzazione, il primo ciclo, due sezioni di scuola media, la ragioneria e l’alberghiero. Grazie al lavoro di educatrici e volontarie, sono aperti anche corsi di teatro e altri di formazione professionale. Circa 120 detenuti al momento frequentano la scuola (pomeridiana) mentre altri partecipano a questi corsi specifici. Il carcere dispone inoltre di una sala musica dotata di svariati strumenti, di una palestra per ogni reparto, di un campo sportivo, di una fornita biblioteca, di una sala multimediale e di una sala convegni. In questo carcere non esiste la parola suicidio, sebbene l’eccezione che conferma la regola sia comunque tristemente avvenuta nel lontano 2011.
A Sant’Angelo i detenuti mangiano nelle celle, colazione alle 7, pranzo tra le 12 e le 13 mentre alle 18 si cena. È ovviamente disponibile il sopravvitto (gestito a livello regionale dalla ditta Ventura) ma qui, a differenza che altrove, non si riscontrano aumenti nei prezzi, che sono conformi a quelli praticati sul territorio. Poco meno del 20% dei detenuti di questo carcere è in cura col metadone ed è continuo il rapporto fra Sant’Angelo e il Sert di Grottaminarda. In generale a livello sanitario ci sono diversi specialisti: dermatologo, infettivologo, cardiologo, diabetologo e odontoiatra, sebbene alcuni di questi siano presenti in struttura solo alcune ore a settimana. Vi è inoltre un’infermeria con tre posti letto. Per quanto riguarda i luoghi di culto, è presente la cappella mentre i detenuti di fede islamica pregano semplicemente voltati verso La Mecca.
I colloqui coi familiari (se ne svolgono circa 20/24 al giorno) avvengono sei volte al mese più eventuali eccezioni, i cosiddetti colloqui straordinari. La sala ospita 16 postazioni ma vi sono anche una ludoteca per i bambini e il rapporto genitori/figli, oltre a un’area verde con tanto di gazebo e giostrine, aperta da aprile ad ottobre, mesi in cui non fa eccessivamente freddo nella zona irpina. Talvolta i colloqui possono durare un’intera giornata mentre per chi non può fisicamente incontrare il congiunto detenuto, vi è la possibilità di organizzare colloqui via Skype con apposita postazione presente nel penitenziario. Gli ambienti e l’intero carcere risultano puliti e colorati in base a studi sulla cromoterapia con in più la presenza di numerosissimi dipinti di un ex detenuto, particolarmente dotato nell’arte pittorica al punto da aver riempito il carcere coi suoi, piacevolissimi, lavori. Infine un riferimento al diritto di voto in carcere, che a Sant’Angelo è ampiamente rispettato. Vi sono una trentina di aventi diritto e viene ogni volta allestito il seggio, cosa che avverrà anche per le prossime Europee.
I Radicali hanno condotto la loro visita accompagnati da Giovanni Salvati, commissario coordinatore con funzioni di comandante; dall’ispettore Alessandro d’Aloiso e dai funzionari giuridici pedagogici, Marianna Pernice e Mariapina Matteis. In conclusione, si può dire che la sola criticità di questo carcere sia la sua posizione. Esso è infatti isolato e non è raggiunto da mezzi pubblici, tranne due bus da Avellino, in orari però non compatibili con quelli delle visite in carcere: questi avvengono al mattino, i bus passano alle 13:30 e alle 17:30, praticamente inutili per chi deve raggiungere qualcuno in carcere. I parenti sono dunque costretti a organizzarsi a gruppetti con vetture private. La mancanza di collegamenti rappresenta un problema non solo per i parenti dei detenuti ma ancheper i lavoratori pendolari impiegati nella struttura. I detenuti non hanno alcuna lamentela nei confronti del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi ma, semmai, lo scontento è emerso per via della lentezza nelle risposte e della rigidità da parte dell’ufficio di sorveglianza.
Fabrizio Ferrante