Primo giugno in piazza per l’associazione Radicali per il Mezzogiorno Europeo che, assieme ad altre sigle, ha dato vita in un caldo pomeriggio a un presidio a Napoli, in largo Berlinguer, a difesa della Costituzione ma anche delle istituzioni repubblicane e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’appuntamento è stato indetto dopo i feroci attacchi ricevuti dal Presidente nei giorni che hanno preceduto la nascita del governo Conte. Assieme ai Radicali sono stati presenti alla manifestazione i militanti dei Giovani democratici di Napoli e della Campania, quelli di Forza Europa e anche delegazioni del comitato Ventotene e di Stand Up for Europe. Nel corso della manifestazione sono stati letti alcuni articoli della Costituzione, fra quelli maggiormente pertinenti con la situazione attuale. Tra questi l’articolo 67 che disciplina l’assenza del vincolo di mandato dei parlamentari come espressione dell’intera nazione, oltre a quelli inerenti l’attività delle singole istituzioni e i principi fondamentali contenuti nella Carta.
A margine dell’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni l’avvocato Raffaele Minieri, membro della direzione nazionale di Radicali Italiani e uno dei fondatori dell’associazione Radicali per il Mezzogiorno europeo: “Oggi abbiamo testimoniato la nostra vicinanza alle istituzioni repubblicane, nel rispetto del Capo dello Stato. Ora deve iniziare un percorso di dialogo con tutte le istituzioni col rispetto per le stesse. Un dialogo che parta dalle proposte e che imponga una valutazione concreta sulla situazione attuale”. Quindi una sfida al nuovo governo su uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle, la democrazia diretta o comunque partecipativa: ”Ci sono proposte di legge di iniziativa popolare in Parlamento che devono essere calendarizzate, visto che ora esiste anche un ministero della Democrazia Diretta”. Sfida che riguarda anche il Sud e la visione dell’esecutivo sull’annosa questione: “Attendiamo di capire quali saranno le scelte del governo sul Meridione, dato che esiste anche un ministero per il Sud. Noi abbiamo in mente politiche per il Sud che siano diverse dal solito assistenzialismo e riteniamo fondamentale utilizzare tutti i fondi europei”. Infine un ulteriore stimolo all’esecutivo su un altro tema caldo, l’Europa: “Visto che questo governo si è detto con diversi suoi esponenti favorevole all’Europa e di essere dunque europeista, questo è il momento in cui ciò venga dimostrato coi fatti e non con meri slogan”.