Si è svolto venerdì 15 giugno a Napoli, il Duran Adam indetto dall’associazione Radicali per il Mezzogiorno europeo per ricordare i 35 anni dall’arresto di Enzo Tortora e per rilanciare sulle istanze garantiste, della giustizia giusta e dei diritti dei cittadini in sede processuale, minacciati da un clima giustizialista. La manifestazione ha avuto luogo in via Chiatamone dinanzi alla sede del quotidiano Il Mattino e la segretaria dell’associazione, Sarah Meraviglia, ha fatto pervenire al nuovo direttore, Federico Monga, un comunicato nel quale l’associazione chiede al maggior quotidiano napoletano di restare sulla linea garantista portata avanti fino a poche settimane fa da Alessandro Barbano. A margine dell’evento, hanno rilasciato alcune dichiarazioni Pietro Ioia, leader degli ex detenuti organizzati di Napoli e Raffaele Minieri, della direzione nazionale di Radicali Italiani oltre che penalista e tra i fondatori dei Radicali per il Mezzogiorno europeo. Pietro Ioia ha così raccontato il modo in cui, da dietro le sbarre, visse la vicenda Tortora: “Io ricordo bene quello che ha passato Enzo Tortora. Quando lui subì il processo ero detenuto a Poggioreale e tutti in carcere lo seguimmo. Tutti i detenuti si interessavano e ricordo che si scommetteva sull’esito della vicenda. Io, anche all’epoca, credevo nell’assoluzione perché tutti sapevano che si stava prendendo un abbaglio. Si parlava nell’ambiente carcerario, ed è stato uno dei casi più eclatanti che sinceramente mi ha sconvolto. Una storia che aiuta a dire che nessuno può essere definito colpevole fino al terzo grado di giudizio e poi io ricordo le sue indimenticabili parole, quando disse ai giudici che dovevano decidere la sua sorte io sono innocente, mi auguro che lo siate anche voi. Questo fu uno dei casi più eclatanti di malagiustizia e infatti se ne parla ancora, senza contare i tanti Enzo Tortora presenti nelle carceri italiane che spesso non possono permettersi un buon avvocato e scontano una pena da innocenti”. Raffaele Minieri, avvocato radicale, ha ripreso proprio il punto dei tanti Enzo Tortora ignoti: “Oggi è importante essere qui per ricordare al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che ha idee del tutto opposte a quelle della garanzia e del rispetto dei diritti processuali e sostanziali dei cittadini, che in queste giornate di commemorazione non dobbiamo dimenticarci dei tanti Enzo Tortora presenti nelle nostre carceri in custodia cautelare o anche condannati per mero errore. Quindi una riduzione dei diritti, immaginare una giustizia che non tuteli i più deboli, produrrà tanti casi meno famosi e meno eclatanti che non arrivano agli onori delle cronache ma che sono in realtà il quotidiano nelle aule di giustizia. È importante anche ricordarsi che quella di Enzo Tortora è una storia che ha colpito molto da vicino gli italiani e che in quegli anni i cittadini votarono il referendum per la responsabilità civile dei magistrati, completamente disatteso”. Infine un commento al clima politico attuale che, a giudizio di Minieri e dei Radicali per il Mezzogiorno europeo, è impregnato di giustizialismo:“Il clima di questi anni è un clima sempre più giustizialista. Tutte le forze politiche si sono piegate alla richiesta di vendetta, di sangue e di riduzione dei diritti. Lo ha fatto in maniera eclatante DI Maio, lo ha fatto per errore il premier Conte e quotidianamente lo fa Salvini anche riferendosi in maniera errata, come più volte sottolineato in questi giorni, alla tutela degli immigrati o a una presunta lobby dei difensori d’ufficio. Di fatto confondendo la difesa d’ufficio con il gratuito patrocinio. Praticamente il ministro Salvini ritiene che ridurre ulteriormente i diritti dei cittadini sia la strada da perseguire. La figura di Enzo Tortora, invece, dimostra che più diritti ci sono e più garanzie si hanno, meno errori si fanno e meno vite umane vengono spezzate dagli anni di carcere”. Dopo il Duran Adam, la tre giorni di mobilitazione dei Radicali per il Mezzogiorno europeo proseguirà sabato 16 giugno con la visita ispettiva a Nisida (dalle ore 15 con la partecipazione della consigliera regionale del Pd, Antonella Ciaramella) mentre domenica 17 (dalle 10) i Radicali saranno presenti nel carcere di Poggioreale.
Fabrizio Ferrante