Il museo del Maxxi di Roma, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, riparte nella trasformazione degli spazi ideati da Zaha Hadid e la capitale si rinnova nell’arte e nel suo spazio espositivo. Un complesso lavoro che ha richiesto una profonda ricerca, analisi e comprensione del mondo, complicato, che circonda. All’inaugurazione erano presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, oltre che Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi che si è così espressa: “In Italia è molto più facile distruggere che costruire, noi abbiamo dimostrato che si può fare“, che si può consolidare e potenziare “l’anima e il cuore del museo, nostra missione istituzionale“, affiancata nella vernice per la stampa dal direttore artistico del Maxxi Hou Hanru e da Margherita Guccione, (direttore Maxxi Architettura) e Bartolomeo Pietromarchi (direttore Maxxi Arte), i due curatori del riallestimento intitolato ‘The Place to Be’ mentre ha spiegato Hou Hanru :”Un simbolo importante, questo – finalizzato a creare connessione tra il museo e la città e scambiare nuova energia e vitalità“. I curatori dell’iniziativa si sono, invece, espressi così: ” In questo nuovo allestimento la collezione è pensata come un corpo vivo e dinamico, fatto di opere esposte a rotazione, donazioni, comodati e prestiti”, che si snodano in una sorta di racconto di come “artisti e architetti si siano confrontati con l’dea di spazio abitabile, dalla città agli ambienti più intimi e domestici“. Una rivoluzione nel segno del progetto di Zaha Hadid, che ha creato, un contenitore “innovativo e sorprendente, capace di riproporre quotidianamente delle sfide“. Uno spazio visionario, dunque un luogo di “sperimentazione spericolata“, che ha preso corpo in un percorso espositivo fino a oggi inedito. Uno spazio quindi scevro da sovrastrutture, una rivoluzione creativa in un luogo libero in cui esprimere la cultura contemporanea, in una Roma che si prepara alla bella stagione, non volendo essere da meno rispetto alle altre città italiane che sono, in continuo, fermento per quanto riguarda le esposizioni.
