RECORDARI
Un viaggio tra memoria e futuro, dal ‘600 al terzo millennio
musiche di Bach, Debubby, Poulenc e altri
Tommaso Rossi flauto dolce e flauto traverso
Ciro Longobardi pianoforte
Appuntamento venerdì 9 dicembre 2016 ore 20.30, nella Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, per l’Autunno Musicale della Nuova Orchestra Scarlatti, con il concerto Recordari: Tommaso Rossi (flauto dolce e traverso) e Ciro Longobardi (pianoforte) propongono un viaggio fra “memoria” e “futuro” ricco di suggestive risonanze già dal titolo: il “ricordare” latino con dentro il “cuore” come antica sede delle passioni, della rimembranza e dell’apprendere, da cui anche “recorder”, parola inglese con cui si designa il flauto dolce (che contiene al suo interno anche le “corde” del pianoforte…). Dal ‘600 al terzo millennio, passando per Bach, Debussy, Scelsi, Poulenc, fino a prime assolute di due fra i più notevoli compositori delle generazioni di mezzo, Alessandro Solbiati (1956) e Paolo Marchettini (1974), accomunati dalla ricerca di un ritrovato piacere del suono e del rapporto con il pubblico (perché, mai come oggi, non c’è autentico “avvenire” che non sia, in qualche modo, anche un “ritorno”…).
Il programma è aperto dalla Sonata in si minore BWV 1030 di Bach, eseguita in questa occasione in una inedita versione per flauto “moderna” e pianoforte “preparato”. Un capolavoro assoluta della musica per flauto, un “luogo della memoria”, indica la strada di questo progetto, caratterizzato dalla presenza di musiche nuove quali Amarilli di Alessandra Bellino, ispirato a una composizione del fiammingo Jacob Van Eyck, a sua volta derivata dal famoso tema di Giulio Caccini. In Amarilli di Alessandra Bellino, il flauto è chiaramente allusivo del canto, il pianoforte del liuto: i due strumenti, in una comune gestualità espressiva, intercettano le linee dell’antica melodia spezzandola in più parti, ricomponendola nel loro procedere, slanciandosi insieme, inseguendosi lungo traiettorie comuni, facendo vibrare le stesse corde dalle quali riverberano suoni, echi e sospiri di un amore ardente e appassionato.
A uno scenario arcaico, tratteggiato attraverso i suoni arcaici del flauto basso rinascimentale, guarda Paolo Marchettini, di cui si esegue in prima esecuzione assoluta Movimenti diatonici, un brano suggestivo in cui i suoni apparentemente “classici” del flauto dolce si mescolano con le armonie sempre più “sghembe” ed incerte del pianoforte. Anthos di Alessandro Solbiati è un commiato per la flautista Annamaria Morini, recentemente scomparsa. Si mescolano in questo brano tecniche diverse, come quella dei doppi suoni o anche quella della polifonia con la voce. Al Barocco di ispira l’Homage a Rameau di Claude Debussy, compositore che certamente ha influenzato tutto il Novecento francese, tra cui Francis Poulenc, di cui si esegue la famosa Sonata per flauto e pianoforte, è uno dei massimi esponenti.