I Cinquestelle hanno proposto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, come candidato presidente alla Regione Campania. “E’ un vero uomo di Stato che ha sempre combattuto la criminalità, contrastando i reati ambientali e le ecomafie”, ha detto Vincenzo Spadafora. Il Pd punta invece sul presidente uscente, Vincenzo De Luca. Sarà, ha spiegato il segretario Dem della Campania, Leo Annunziata, “il centro apicale di un campo largo di centrosinistra”.
E’ “felice per la scelta di costruire intorno al nome di Sergio Costa un progetto comune” il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. che sottolinea l’importanza di un piano “per rilanciare la Campania sui temi di ambiente, legalità, beni comuni. Costa è uno degli esponenti di spicco di questo governo e sono certo che la sua tenacia e la sua visione ampia e senza pregiudizi siano elementi fondamentali per provare a costruire un’area che catalizzi le energie migliori della Campania e di tutto il Paese”. Secondo D’Incà “il suo è il nome giusto per mettere d’accordo il più ampio schieramento di forze che vogliono lavorare a un cambio radicale per la Regione. Ringrazio Valeria Ciarambino per l’enorme lavoro svolto e per la generosità dimostrata nel proporre il nome di Costa. Sono certo che Sergio saprà interpretare al meglio questa volontà di cambiamento attraendo il consenso dei campani”.
Il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ritiene Costa “la persona giusta per interpretare un reale cambiamento in Campania” e sottolinea che “siamo a un passo dal poter scrivere un’importante pagina di storia per la nostra Regione ripartendo dalle opportunità tecnologiche ed economiche di una gestione innovativa dell’ambiente”.
Mattia Santori, uno dei leader delle Sardine, dichiara: “Credo ci ciano due livelli di selezione: mettere d’accordo le liste che partecipano a una coalizione è il primo. Se c’è un nome che mette d’accordo tutta l’area progressista, ecologica, di sinistra o comunque che presenti un’alternativa alla destra che conosciamo, credo che non sarà un problema accettarlo e sostenerlo. Ma il nome non sta a noi deciderlo”.