L’Italia del Sud e del Nord, delle contraddizioni e delle controversie. Di quel tacco all’ingiù che ribalta i risultati della politica e disegna scenari istituzionali fatti di dibattiti, polemiche e suonate di citofono. Da un lato il PD che si slaccia sempre più le scarpe di un Movimento Cinque Stelle che a stento becca il tre percento con Di Maio costretto a togliersi la cravatta. Dall’altro la Lega di Salvini che, oggi più che mai, deve unirsi con il centrodestra di Berlusconi e Giorgia Meloni. Se qualche mese fa il leader del carroccio vedeva tutti i semafori verde, al punto da intentare una crisi di governo con tanto di risatine in aula ad un PD crollato, oggi in Emilia la partita è più che ribaltata. A me la Calabria a voi la Romagna. Non è battaglia navale, di certo. Ma lo scenario delle elezioni di domenica, però, disegna diverse possibilità soprattutto nelle regioni dove la partita è aperta. Proprio come in Campania. De Luca è il preferito del centrosinistra e Caldoro è già in campo a rappresentare il centrodestra. Frenata su Costa, il vero leader resta ancora lo sceriffo a Palazzo Santa Lucia.
«È stata una bella giornata, un richiamo per tutti alla serietà, alla serenità del dibattito politico e soprattutto a parlare di merito, dei problemi, non della politica politicante perché questa ha stancato. Al di là delle bandiere politiche, credo sia stata una vittoria della civiltà, della serietà in politica, da troppi anni in Italia viviamo un clima di tensione continua, di aggressività continua persino nel linguaggio. Credo che l’Italia abbia bisogno di serenità e anche di ritrovare una serietà nella vita politica che abbiamo in larga misura perduto. Iniziare a ragionare sui problemi politici che riguardano le famiglie, meno chiacchiere sui partiti, le coalizioni e più attenzioni alle cose concrete che si fanno». Lo ha detto il Governatore De Luca commentando la vittoria di Bonaccini.
“Sono segretario da un mese e mezzo e dalla prima intervista ho sempre aperto a un dialogo con i 5 Stelle, ricevendo risposte negative dalla dirigenza locale. Spero che qualcosa possa cambiare, soprattutto dopo il passo indietro di Di Maio“. E poi Marco Sarracino, segretario napoletano del PD, ha aggiunto riferendosi a De Luca: “Ha governato bene quindi la cosa più logica è ripartire da lui, cercando di superare i limiti. Credo che se andiamo oltre le offese e gli estremismi, possiamo ragionare su temi come i trasporti, l’ambiente, il lavoro“.
Sempre più soli i pentastellati in Campania che cercano un’asse col Partito Democratico.. «Ci chiedete sempre spiegano dall’M5s regionale se siamo disponibili ad un’alleanza, ma la domanda andrebbe posta al Pd, perché senza la presenza di De Luca un’intesa sarebbe semplice trovarla, sono loro che dovrebbero dare una risposta». Lo ha detto il consigliere regionale del M5S, Luigi Cirillo.