Una mancata ricandidatura di Stefano Caldoro alla guida della Regione Campania al momento appare improbabile. Il governatore è già da mesi in piena campagna elettorale e i ringraziamenti a Silvio Berlusconi che ha individuato in lui un possibile leader nazionale hanno confermato che l’intenzione è quella di portare avanti il lavoro fatto a Palazzo Santa Lucia in questi anni.
Nel centrodestra però c’è fermento. Mentre Forza Italia e Ncd a Roma si trovano rispettivamente all’opposizione e al governo con il Partito Democratico, nella tornata elettorale delle Provinciali in Campania i due partiti si sono mossi insieme ottenendo discreti risultati. Soprattutto ad Avellino, dove il centrodestra ha vinto, e a Benevento, dove il candidato dei moderati ha superato per numeri di voti quello del centrosinistra, salvo vedersi sconfitti dal sistema del voto ponderato introdotto dalla Riforma Delrio. L’alleanza quindi ha retto. Non solo: in Irpinia il Nuovo Centrodestra ha incassato più preferenze di Forza Italia e ha portato a casa due consiglieri; stesso risultato nel Sannio mentre nel salernitano ne è stato eletto solo uno. Il partito di Alfano insomma è intenzionato a far sentire la propria voce all’interno del centrodestra campano e presentare il conto a Caldoro.
Ne è prova il lancio da parte dell’onorevole Nunzia De Girolamo del “Laboratorio Campania” cui è seguito quello dell’hashtag #senzaNcdsiperde dedicato proprio al governatore. Lo dimostra pure l’uscita del senatore salernitano Giuseppe Esposito che ha ipotizzato primarie del centrodestra con la candidatura proprio dell’ex ministro sannita.
«Bene l’apertura di Esposito sulle primarie. Facciamole con coloro che ci stanno – il commento del senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente a Palazzo Madama del Gruppo Autonomie Locali (eletto in Campania nelle liste del Pdl-Fi) – L’apertura di Esposito contribuisce a fare chiarezza sulle reali intenzioni procedurali che i partiti di centrodestra, a mio avviso, dovrebbero adottare in questa fase. D’altronde, lo stesso governatore uscente a tutt’oggi, non ha ancora manifestato esplicitamente l’intenzione di ricandidarsi trincerandosi, come suo costume, nella più assoluta indeterminatezza».
«L’approssimarsi della campagna elettorale – conclude il senatore del Gal – dovrebbe indurre tutti i protagonisti di questo versante politico, a compiere scelte chiare e determinate sulla base di programmi concreti e di uomini che abbiano la capacità di portarli avanti. Pertanto, ben si potrebbe attivare la procedura democratica della scelta del candidato governatore con le primarie di coalizione fra tutti i soggetti che, a vario titolo, parteciperanno alla prossima competizione elettorale. Manca ancora all’appello Fratelli d’Italia che pure in Campania dovrebbe seguire le reiterate indicazioni che i vertici nazionali di quel partito hanno più vote dato in favore dell’istituto delle primarie. Se ci sono, battessero un colpo».