«Assunzioni clientelari, di nuovo un Presidente del Consiglio al quale chiedere di dimettersi perché coinvolto nell’uso illecito di fondi pubblici, proposte di modifiche truffa alla legge elettorale: sono solo gli ultimi aspetti che connotano il fallimento in Campania di Caldoro.
Nella più grande Regione del Sud – ripiegata su se stessa, dove sono aumentate esponenzialmente la povertà e le difficoltà per le famiglie – tali fallimenti si aggiungono infatti a quelli sui fondi europei, al disastro sulla sanità e sui trasporti, sul porto di Napoli, sull’ambiente; per non parlare della mancanza di qualsiasi iniziativa sulle tante vertenze aperte per le aziende in crisi e per contrastare i disegni che puntano a smantellare importanti realtà industriali, oltre che dell’inefficace utilizzo di Garanzia giovani, delle assunzioni clientelari come nel caso del Mercadante e dell’Arlas. Il lavoro e i giovani che dovevano essere una priorità, sono diventati temi marginali e su cui colpevolmente nulla si è fatto. Una gestione della politica incapace di sostenere anche nei confronti del Governo centrale l’urgenza di una svolta politica per il Mezzogiorno.
Un bilancio “pesante”, dunque!
Caldoro ne dovrebbe tratte le giuste conseguenze, dovrebbe sentire il dovere di dimettersi, altro che ricandidatura! Noi ci auguriamo che tutte le forze di opposizione, a partire dal PD, sentano la necessità già nel Consiglio di mercoledì, non solo di impedire la truffa della legge elettorale, ma che chiedano con forza che il Presidente Foglia, Nappi e Caldoro si dimettano». Così in una nota Salvatore Vozza, coordinatore regionale di Sel Campania.