Oggi si è tenuta la Relazione Semestrale 2022 del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, Samuele Ciambriello.
Alla presentazione, avvenuta alle ore 11.00 presso il Consiglio Regionale della Campania “G. Siani”, isola F3, hanno partecipato anche Valeria Ciarambrino, sostituta dell’On. Gennaro Oliviero e vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, e Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti dei detenuti.
La relazione illustra attività e numeri relativi alla vita carceraria delle persone detenute.
La Dottoressa Valeria Ciarambino ha parlato in merito al rinnovo dell’incarico del Professor Samuele Ciambriello come Garante campano dei detenuti: “Proprio in questi giorni il Consiglio ha inteso rinnovare il suo incarico di garante al Professor Ciambriello con un consenso pressoché unanime, proprio per dare continuità alla sua attività così proficua”.
A proposito del tema delle carceri: “Sono molto colpita dalle analisi che ci vengono sottoposte laddove viene descritta soprattutto la condizione dei più giovani e l’incidenza dei reati che vedono il coinvolgimento dei minori”. “L’allarme sociale di minori che commettono reati in Campania rimane altissimo, anche in virtù di fenomeni di emulazione”.
“Un altro tema che mi sta molto a cuore è il tema della condizione sanitaria delle persone sottoposte a detenzione. Durante il periodo pandemico ci sono state alcune sperimentazioni della tecnologia digitale nelle strutture carcerarie che hanno portato benefici. E’ auspicabile che ci sia una prosecuzione di questo tipo di intervento”. Ha detto Ciarambino.
La dottoressa ritiene “necessario favorire e potenziare percorsi formativi destinati ai detenuti” proprio per incentivare l’occupazione una volta fuori dal carcere.
Samuele Ciambriello ha preso parola ringraziando per la conferma di rinnovo al suo incarico. Ha poi esposto in maniera riassuntiva la Relazione semestrale 2022: “ Il carcere è un grande agglomerato di problematiche, bisogni, necessità, è visto come un luogo lontano da noi, che deve contenere i pericoli e tenere sicura la comunità”.
“Ma il carcere è abitato prima di tutto da persone, che certamente errano, prendono strade sbagliate”.
“Il nostro sistema penitenziario è delegato nelle norme e nelle istituzioni al maschile. – continua Ciambriello- Le donne in Italia sono poche, 2400, ma rischiano di restare senza voce; invece in Campania sono 332″.
Il Garante parla dei problemi nelle carceri femminili, soprattutto quello di Lauro con 10 detenute e i loro figli dove “manca un pediatra. C’è un pediatra volontario”.
“Sarebbe doveroso prestare attenzione al tema della detenzione delle madri con figli, visto che sarebbe necessità l’approvazione della legge “Siani” per non avere mai più bambini innocenti in carcere”. A proposito di tale legge, Ciambriello afferma: “ Questa proposta di legge, un anno e mezzo fa, è stata approvata alla Camera dei Deputati con appena 6 voti contrari, poi è stata bloccata al Senato”.
“Dietro i numeri c’è la storia di uomini, donne adolescenti, rinchiusi scoraggiati e molte volte abbandonati“. “Il carcere non dovrebbe rappresentare esclusivamente un luogo di contenimento bensì uno strumento che promuova attività d’inclusione della persona”.
“In Italia già quest’anno abbiamo avuto 18 suicidi. Non si può continuare a morire di carcere e in carcere. L’anno scorso ci sono stati 1471 atti di autolesionismo e 178 tentativi di suicidio”, continua il Garante campano.
“Il numero degli stranieri in Campania è di 850”. Il garante espone la problematica dei mediatori linguistici, poco presenti nelle carceri campane.
Per quanto riguarda i minori: “I minorenni in Italia, dal primo luglio al 31 dicembre 2022, in carica al servizio sociale minorile sono 14221, di cui 400 detenuti presso i 17 istituti penali minorili in Italia. In Campania abbiamo l’istituto di Nisida che a dicembre aveva 57 detenuti e 37 immigrati”.
“Ciò che spaventa è la mancanza di consapevolezza del reato commesso”.
“Sulla questione della Sanità resta una sproporzione tra popolazione carceraria e personale sanitario, in particolar modo il numero di psichiatri”. E su questo punto c’è stata una denuncia da parte del garante riguardo la mancanza di uno psichiatra al carcere di Benevento.
Sul tema delle REMS: “L’anno scorso 102 persone hanno atteso invano il ricovero nelle REMS”. “Continua il fallimento delle strutture sui territori”.
“Cerchiamo di essere sentinelle di speranza e di risveglio di questa speranza coniugando l’indignazione per le cose che non vanno e il coraggio di cambiarle”.
Ha preso parola poi Mauro Palma: “L’istituzione di Garanzia è un’istituzione indipendente e deve tutelare tanti fattori in gioco”. “La tutela delle persone più vulnerabili si deve avvalere di due elementi dialoganti, uno di natura giurisdizionale che ha una funzione reattiva e l’altra di natura preventiva”.
“I garanti regionali non sono diramazioni del garante nazionale“. “Le varie regioni e i vari comuni hanno sostituito le proprie realtà. Nella mia norma istitutiva c’è soltanto il fatto di collaborare e cercare di coordinare”.
Palma ha poi esposto le 3 tutele che riguardano i garanti: “Uno la tutela dei diritti e copertura giurisdizionale dei diritti”, “La seconda è la tutela sanitaria”, “La terza è la tutela della trasparenza civile”.
“Dobbiamo stare attenti ad un rischio. Il rischio è quello del simbolico come prevalente su l’elemento effettivo. Il diritto penale è uno strumento sussidiario. La norma penale deve avere un’efficacia effettiva a non essere una norma enunciativa, simbolica. Molte delle scelte che si fanno rispetto alla libertà personale sono, non tanto rivolte all’effettività dell’obiettivo che ti porta aver privato della libertà, ma un messaggio di consenso simbolico”.