“Le primarie hanno dimostrato che al Pd chi comanda non sono le persone elette, ma i cittadini che hanno votato. Io non rispondo ai caminetti, ai capicorrenti, io rispondo agli elettori. E quando la democrazia parla si risponde ai cittadini, non ai capicorrente”. Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, parlando a Milano al Forum nazionale dei circoli del partito.
“Tre anni fa l’Italia era in fondo alle graduatorie, dicevano che avremmo fatto la fine della Grecia. Occupazione, Pil, consumi privati avevano il segno meno, Expo sembrava una sfida impossibile da raggiungere e la parola d’ordine era austerita’ e fiscal compact. Da quando abbiamo preso in mano il Paese il Pil cresce, come l’occupazione. Rischiamo da qui alla fine della legislatura di avere un milione di posti di lavoro in piu’… poi diranno che seguo il programma di Berlusconi”. Lo ha detto il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, al Forum dei Circoli del Pd in corso di svolgimento al teatro Ciak di Milano. “Sembra che la parola d’ordine di questo periodo sia nostalgia. Sembra che sia stato meraviglioso un passato che non e’ mai esistito. C’e’ tanta gente che sta riscrivendo il passato, ma noi vogliamo costruire il futuro” ha aggiunto.
A Pisapia: «Ascolto tutti ma non mi fermo davanti nessuno»
Poi, l’intervento dell’ex premier vira sull’altro fronte che si sta costituendo a sinistra, con alla testa l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. A lui e a Bersani, l’ex segretario dem fuoriuscito dal partito, Renzi assicura di non avere «nulla da dire: Sono pronto a ragionare con tutti, ascoltiamo chiunque, ma sui temi del futuro dell’Italia non ci fermiamo davanti a nessuno. Ci devono dire sul merito delle questioni se è giusto un euro in cultura e uno in sicurezza, cosa pensano del bonus cultura… Il Pd parla di questo». E conclude sottolineando un concetto da sempre caro anche al dominus del centrodestra Silvio Berlusconi: «Il leader lo scelgono i voti, non i veti. Funziona così, si chiama democrazia».
Poi, l’intervento dell’ex premier vira sull’altro fronte che si sta costituendo a sinistra, con alla testa l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. A lui e a Bersani, l’ex segretario dem fuoriuscito dal partito, Renzi assicura di non avere «nulla da dire: Sono pronto a ragionare con tutti, ascoltiamo chiunque, ma sui temi del futuro dell’Italia non ci fermiamo davanti a nessuno. Ci devono dire sul merito delle questioni se è giusto un euro in cultura e uno in sicurezza, cosa pensano del bonus cultura… Il Pd parla di questo». E conclude sottolineando un concetto da sempre caro anche al dominus del centrodestra Silvio Berlusconi: «Il leader lo scelgono i voti, non i veti. Funziona così, si chiama democrazia».
“Niente soldi nostri a Paesi Ue fuori da regole“
“Ha ragione Marco Minniti quando dice che l’Europa non può far finta di niente di fronte a un’enorme emergenza come quella dei migranti. E siccome gli altri capiscono solo ‘il linguaggio dell’articolo quinto, chi c’ha i soldi ha vinto’, io ho un’idea: nei prossimi anni ci sarà un bilancio da fare in Europa, io sono per dire che chi non rispetta le regole sui migranti non può avere i soldi che mettiamo ogni anno, 20 miliardi di euro, sul bilancio. Smettiamo di darli a quelli che costruiscono i muri e li mettiamo noi per governare l’emergenza”, ha sottolineato Renzi.