“La nostra missione a Bruxelles è servita a spalancare una finestra sui fondi europei, istituti – è bene ricordarlo – come occasione di sviluppo stabile, crescita e realizzazione di progetti delle regioni e dei territori più disagiati e tra questi c’è la Campania”. Lo dicono Maria Muscarà e Michele Cammarano, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che hanno trascorso una due giorni al parlamento europeo con una delegazione composta da parlamentari e candidati sindaco campani del Movimento 5 Stelle per incrementare conoscenze, informazioni e notizie proprio in tema di fondi europei. “Sicuramente la Regione Campania deve rendere più operativo l’ufficio di rappresentanza a Bruxelles che costa in termini di risorse tanto ai campani – spiegano Muscarà e Cammarano – allo stato attuale non riusciamo a portare la voce della Campania in Europa, non incidiamo assolutamente sulla programmazione dove tra l’altro si stabiliscono linee ed obiettivi”. “L’uso dei fondi è finalizzato anche al supporto di progetti per promozionare la crescita sociale, la coesione tra i popoli e il sostegno alle diversità culturali ed economiche – aggiungono i consiglieri regionali – nei fatti però l’Italia e peggio che mai la Campania non hanno la capacità di utilizzo di queste risorse nonostante siamo tra le nazioni a contribuire di più in Europa”. “Adoperiamo i fondi solo per riparare marciapiedi e asfaltare strade – evidenziano – o peggio arredare uffici con personale che non sa cosa fare”. “Ora si sta programmando con forti affanni i fondi fino al 2021 – aggiungono i due consiglieri regionali – senza tenere in considerazione i fallimenti dei trent’anni precedenti”. “Poi c’è il capitolo delle multe che l’Europa ci appioppa – proseguono – un esempio sono i 20 milioni di euro e i 140 mila euro al giorno che paghiamo per i Rifiuti oppure le multe sulle acque reflue e prossimamente per i livelli elevati si smog”. “La presenza del Movimento 5 Stelle in Europa è garanzia per i cittadini – concludono Muscarà e Cammarano – vigileremo e proveremo a cambiare dai territori le cose che non vanno in Europa e alla Regione Campania”.