Gli appassionai di sci dovranno penare ancora un po’. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui proroga la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio. E sono state proprio le Regioni, prima molto critiche per la chiusura, a inviare nei giorni scorsi una lettera al Governo chiedendo prudenza e un rinvio della riapertura considerata troppo rischiosa.
In particolare, a preoccupare, è proprio il sistema di mezzi di risalita, che il Comitato tecnico scientifico ritiene molto pericoloso per la diffusione del virus: «Una parte rilevante dei mezzi in particolare cabinovie e funivie presentano caratteristiche strutturali e di carico tali da poter essere assimilati in tutto e per tutto ai mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale (autobus, filobus, tram e metropolitane), rappresentando pertanto un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta in base alla classificazione del livello di rischio di contagio da Sars-CoV-2».
Da qui il ripensamento: «Allo stato attuale, a causa anche del recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l’assunzione delle necessarie decisioni, si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l’apertura degli impianti il giorno 7 gennaio» si legge nella nuova ordinanza.
Per quel che riguarda invece, le palestre, secondo un’opinione della coordinatrice della Commissione Sport della Conferenza delle Regioni, Tiziana Gibelli, con regole più rigide potrebbe essere possibile riaprire la palestre dal 15 gennaio, quando scade l’attuale Dpcm. Tuttavia, aggiunge Gibelli «tutto dipenderà dall’andamento del contagio e dalle previsioni del Comitato tecnico scientifico».