“La vista del mio piccolo giardino e il ridente aspetto del mio atelier mi suscitano sempre un sentimento di piacere”: scriveva così il grande pittore francese, Eugene Delacroix (1798-1863), riferendosi allo studio nel cuore del Quartiere Latino in cui passò gli ultimi anni della sua vita, trasformato oggi nel Musée National Eugène Delacroix, uno dei luoghi piu’ segreti e affascinanti della capitale di Francia. Dopo oltre tre mesi di chiusura, l’appartamento, l’atelier e il giardino del grande artista principale esponente del romanticismo francese riaprono le porte al pubblico per visite limitate a piccoli gruppi, in linea con le disposizioni sanitarie imposte dalla lotta al coronavirus. Situato all’interno di un palazzo, con portone su Place Fürstenberg – tra le piazze piu’ piccole, discrete e romantiche di Parigi – il museo offre al pubblico un’esperienza intima e piacevolissima, a misura d’uomo, agli antipodi dell’immensità del Louvre – anche se è lo stesso Louvre ad occuparsi della gestione del Musée Delacroix – e tanti altri siti turistici.
“Dal 22 giugno 2020 – racconta la direttrice del museo, Claire Bessède – abbiamo riaperto le porte al pubblico. Tutta la squadra ha festeggiato l’evento e abbiamo deciso che il museo sarà gratuito per tutta l’estate”. Intervistata dall’ANSA, la direttrice racconta che se la casa-atelier-museo esiste ancora è grazie all’impegno di artisti e ammiratori del Maestro, che alla fine degli anni venti del secolo scorso si mobilitarono per fare di questo suo ultimo luogo di vita e creazione un museo aperto al pubblico. Di qui l’invito della direttrice a venire a visitare questa pepita , con un giardino insospettabile – con tanto di roseti e un albero di fico, rarissimo a Parigi, voluto dallo stesso artista – nascosto nella fitta trama di palazzi della rive gauche.
L’artista scelse di vivere qui perché l’atelier si trova a poche centinaia di metri da Saint-Sulpice, la celebre chiesa in cui l’artista realizzò una serie di affreschi, tra cui la ‘Lotta di Giacobbe con l’angelo’ (1853-1861), olio e cera su intonaco, tratto dal libro della Genesi. All’interno del museo, diverse opere del maestro, tra cui un ritratto, romanticissimo, di ‘Romeo e Giulietta nella tomba dei Capuleti’. Il Museo suggerisce inoltre a parigini e flaneur itinerari sulle tracce di Delacroix, magari cominciando dall’atelier, proseguendo alla Chiesa di Saint-Sulpice per vedere gli affreschi e chiudendo la visita ai Giardini del Lussemburgo, dove tra il verde degli alberi secolari troneggia un imponente monumento in omaggio a Delacroix firmato dallo scultore Jules Dalou. Prevista anche una apposita app disponibile gratuitamente sul sito del museo.