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Ricerca. Ersilia Nigro: «Una speranza per la cura di infezioni batteriche e virali»

Alla trasmissione “Dentro i fatti” in onda su Radio Club 91, Samuele Ciambriello dibatte di ricerca medica e comunicazione sociale con la dottoressa Ersilia Nigro, ricercatrice del CEINGE (Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie Avanzate).

Lei è una ricercatrice del CEINGE, autrice di una grande scoperta: una nuova speranza per la cura di infezioni di natura virale e batterica antibiotico-resistenti. Ce ne vuole parlare?

«Lavoro al CEINGE da circa sei anni e da quando sono qui mi occupo di ricerca che riguarda la scoperta di nuove molecole che possano avere un’attività rilevante nei confronti di virus e batteri. La scoperta di cui ci siamo occupati, e che abbiamo recentemente pubblicato su una rivista autorevole, riguarda proprio un nuovo meccanismo di azione che queste molecole naturali, ma anche sintetiche che produciamo noi stessi qui al CEINGE, hanno nei confronti di molti batteri. Questo meccanismo d’azione sicuramente apre le porte alla creazione di molecole sempre più potenti, in grado anche di abbattere il problema dell’antibiotico-resistenza, di cui molti avranno sentito parlare. Ci auguriamo di creare in futuro delle molecole che possano sconfiggere anche queste infezioni più difficili da sradicare».

La ricerca da un punto di vista terapeutico è importante ma ci chiediamo anche cosa si possa fare per prevenire questo tipo di malattie…

«Si parla molto dell’utilizzo di antibiotici, probabilmente troppo largamente diffuso tra la gente. Ricorrere troppo spesso agli antibiotici, anche laddove non serve, può favorire l’incremento di batteri che man mano diventano sempre più resistenti. Come tutti ci auguriamo, la nostra scoperta dovrebbe migliorare la curabilità di molte infezioni».

A volte in TV vedo spot di comunicazione sociale che durano trenta secondi, con il rischio di banalizzare. Come si può evitare che gli adulti diano spesso farmaci ai bambini senza prescrizione medica? In che modo si può fare un’efficace comunicazione sociale su questi temi?

«Noi che facciamo ricerca ci rapportiamo alla comunità soprattutto attraverso la comunicazione che avviene a congressi o manifestazioni, contesti dove si ha l’opportunità di incontrarsi con persone che non sono propriamente del settore. Oggi, tuttavia, anche questo non è semplicissimo, poiché organizzare eventi del genere presuppone la disponibilità di risorse economiche. Dal nostro canto, cerchiamo anche tramite comunicati stampa, non soltanto su riviste scientifiche, di pubblicizzare le nostre ricerche, almeno quelle che in pratica sono più attuabili».

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