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(Ri)Fare il PD. A Pomigliano, un mese di Festa de L’Unità e 5 idee per Renzi

Festa de L’Unità? Meglio non chiedere al segretario regionale o provinciale del PD campano. Anche quest’anno a Pomigliano c’è un lungo mese di dibattiti, mostre, concerti, stand gastronomici nell’area privata che il PD locale ha dovuto fittare perché l’amministrazione, di centro destra, “ci ha proibito l’utilizzo di qualsiasi spazio pubblico, che fosse la villa comunale o la stazione come lo scorso anno”, parola di Michele Tufano, il giovane segretario del PD locale.

Proprio quella vecchia stazione di Pomigliano D’Arco della linea Napoli-Baiano che un gruppo di oltre 100 persone aveva ridato alla città, rispondendo presente all’appello lanciato dal PD. “L’anno scorso – racconta Tufano – fu una cosa bellissima. Riprendemmo quella vecchia stazione abbandonata che era divenuta una discarica a cielo aperto e la bonificammo, aprendola alla città. Numerosi cittadini, tornando in quei vecchi locali e tra binari in disuso, rievocava i tanti momenti della loro vita che avevano vissuto nella stazione. Ma ancor più bello fu quello spirito di collaborazione che nacque spontaneo tra i cittadini che accorsero a darci una mano per rendere al meglio quegli spazi”.

I Democratici di Pomigliano, con un gruppo dirigente tutto under 30, lancia ancora una volta la sfida ai vertici napoletani e campani dal palco allestito a ridosso di via Mazzini. Sarà un caso che la Festa si tenga su quella strada, in ogni caso il partito di Tufano non solo mostra i muscoli con l’organizzazione di un evento che dura un mese, ma lancia anche un nuovo appello a Renzi, dal nome altrettanto significativo: “Cinque proposte per (Ri)Fare il PD”

Ci hanno già provato a giugno di quest’anno, quando subito dopo le amministrative, spedirono una lettera allo stesso segretario nazionale “condividendo con lui una riflessione sullo stato di salute del partito nella città di Napoli e in provincia”. Nel corso della lettera-appello, sottoscritta da oltre 80 membri del partito di tutta la provincia, c’è un’analisi del dopo elezioni.

“Da un lato la straordinaria vittoria ottenuta dal PD alle elezioni Europee – si legge nella lettera – dall’altro lato, la sconfitta tremenda registrata proprio nel rinnovo delle amministrazioni comunali della provincia di Napoli: su venti comuni chiamati al rinnovo dei propri organi amministrativi, il PD riesce ad ottenere un solo Sindaco, quello del comune di Marigliano”.

Di qui le conclusioni: “Il PD che vince quando mostra la sua faccia migliore, quella di una rinnovata classe dirigente, di un entusiasmo e di un radicamento ritrovato, figlio di un lavoro quotidiano di donne e uomini impegnate sui territori.

Un PD che perde quando mostra ancora una volta la sua faccia peggiore, figlia della degenerazione correntizia che sta divorando il Partito Democratico nella capitale del Mezzogiorno d’Italia. La faccia degli inciuci, dei nominati di palazzo senza progetto politico, senza radicamento e riconoscimento da parte dell’elettorato, che non riesce a cambiare da anni e che dal 2009 ad oggi ci sta consegnando una città, una provincia, una regione sempre più nelle mani di un centrodestra incapace e vincente”.

La nuova proposta per il Premier Matteo Renzi ha 5 idee per fare e rifare il PD. “Mai più proposte indecenti: l’esperimento di pseudo larghe intese locali, alleanze con partiti o liste civiche riferibili al centro-destra, è pienamente fallito a dimostrazione del fatto che, in Politica, non è la somma che fa il totale ma la qualità della proposta e di chi è chiamato a rappresentarla. Regole nuove per primarie vere. Non è più percorribile l’idea che la politica è per sempre. Azzeramento e ricomposizione della Segreteria Provinciale. Composizione immediata della Direzione Provinciale”.

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