Il governo assicura che nessuno pagherà più tasse con la riforma del Fisco. Uno dei provvedimenti che l’Italia deve mandare in porto perché è una delle condizioni per avere dall’Europa le prossime rate dei fondi anti-crisi del Recovery Fund.
Regole più semplici
Uno degli ultimi nodi dello scontro politico riguarda chi incassa gli affitti e chi possiede titoli di Stato. La riforma punta a ridisegnare l’intero sistema. Obiettivo: alleggerire chi ha un reddito da lavoro o pensione e, al contempo, si vuole semplificare il prelievo sui guadagni ottenuti con gli investimenti.
Il timore è che in questo in modo in futuro saltino alcune tasse agevolate, come quella su chi dà in locazione un appartamento e oggi, per l’affitto che riceve, può beneficiare della cedolare secca al 10 o al 21 per cento, o quella sui Buoni del Tesoro, più bassa rispetto a chi utilizza i propri risparmi per comprare azioni. La riforma non stabilisce però al momento questi dettagli, che andranno decisi in futuro.
Nuovi valori per il mattone
Simile il discorso per gli immobili, grazie ai quali l’Erario incassa 40 miliardi l’anno ma ne perde quasi sei a causa dell’evasione. Con un censimento, entro il 2026, si vogliono aggiornare i valori del mattone ai prezzi di acquisto e scovare le case abusive e non registrate, che sarebbero più di un milione. Viene promessa l’invarianza di gettito, cioè, nel complesso, la quantità di tasse non cambierebbe. Ma il governo che verrà in futuro potrebbe quantificare i vari balzelli sulla casa sui nuovi parametri, ora in larga parte al di sotto di quelli di mercato, col rischio che qualcuno paghi di più. (Skytg24)