L’ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley, durante il consiglio di sicurezza sulla Corea del Nord, dichiara che: “Ora la guerra è più vicina“. Mentre, il ministero della Difesa cinese esprime “profonda preoccupazione” per l’ultimo lancio di missile balistico intercontinentale fatto dalla Corea del Nord, ma ribadisce che “la pace e la stabilità nella penisola coreana” e che “l’opzione militare non è un’opzione”, ha detto il portavoce Wu Qian, per il quale la soluzione non può che maturare “attraverso il dialogo e le consultazioni . Tuttavia, le Nazioni Unite rimandano la decisione di nuove azioni punitive verso Pyongyang, con i Quindici del Consiglio di sicurezza che insistono sulla messa in atto delle sanzioni già prese negli ultimi mesi. Soprattutto da parte della Cina che resta il più stretto alleato della Corea del Nord. L’ultimo esperimento missilistico di Pyongyang, è per Haley, l’ambasciatrice Usa : “e’ un’azione che avvicina il mondo alla guerra, non lo allontana“, aggiungendo. “Anche se è un conflitto che gli Usa non cercano e se ci sarà una guerra, il regime nordcoreano sarà completamente distrutto”.Si comprende che l’ennesimo appello alla comunità internazionale ,rivolto ancora una volta soprattutto a Pechino, per “tagliare tutti i rapporti con Pyongyang“, per isolare ulteriormente il regime di Kim: dai rapporti diplomatici, alla cooperazione militare, scientifica e commerciale, passando per lo stop a tutte le importazioni ed esportazioni. . Intanto l’ambasciatore italiano Sebastiano Cardi, presidente di turno dei Quindici e del comitato sanzioni del Consiglio di sicurezza, ha affermato come le misure restrittive prese contro la Corea del Nord stiano andando bene: “Ma si può fare di più per farle applicare”.