Pioggia di insulti «neoborbonici» per Matteo Salvini: il segretario della Lega costretto a rinunziare al comizio di Napoli. Il gazebo è stato smantellato dai militanti dopo le proteste dei nostalgici del Regno delle Due Sicilie. Salvini è andato via senza tenere il previsto intervento in piazza Carlo III. Qui si sono dati appuntamento i militanti di Insorgenza, Comitati Due Sicilie, Siamo tutti briganti, Unione Mediterranea, Meridionalisti Democratici, Napolitania Indipendente e altre sigle erano in piazza insieme ai ragazzi di Fiumeinpiena e Pompeimia.
“Napoli non dimentica. Puoi fare tutti i discorsi che vuoi, tutti i programmi elettorali possibili. Ma quello che oggi è in tour per il Sud è sempre lo stesso Matteo Salvini che cantava “Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”, ha sottolineato Nando Dicè, leader di Insorgenza. “E ciò è accadutonon in uno stadio, ma alla festa di Pontida del 2009”. Fatto sta il leader della Lega è andato via senza tenere il previsto intervento in piazza Carlo III. Stessa cosa hanno fatto ma anche gli attivisti presenti e i candidati come il napoletano Antonio Coppola.
Riferendosi ai fatti accaduti sabato a Roma in occasione della finale di Coppa Italia, alcuni manifestanti hanno inveito contro Salvini dicendogli «sei tu la vera carogna, lavati con il fuoco». Le proteste sono proseguite anche quando il leader del Carroccio, capolista alle prossime Europee, è rientrato in auto, tanto che gli altri candidati e alcuni simpatizzanti stanno pensando di interrompere la manifestazione e smontare il gazebo allestito in piazza. Anche a Salerno il segretario della Lega Nord era stato fatto segno di invettive da parte di un gruppo sparuto di «Meridionalisti democratici», con slogan quali «Chiedi scusa al Sud» e «Quando vieni, fatti un vaccino».
Ma Salvini ha già annunciato che tornerà a Napoli. «Tornerò presto. Venti ultrà che inneggiano a Genny la carogna non rappresentano una città. Ci sono tante persone perbene, tanti disoccupati e pensionati che anche a Napoli hanno firmato per il nostro referendum per cancellare la legge Fornero, che vogliono liberarsi dall’euro e fermare l’immigrazione clandestina. La Lega lavora per loro, non per una manciata di violenti», dice il segretario della Lega Nord.
«Peccato che a Napoli, e solo a Napoli, un gruppo di violenti non abbia permesso ai cittadini perbene di incontrare la Lega – ha scritto Salvini su Facebook – Per qualcuno è più importante il tifo da stadio, che non il lavoro. Io a Napoli ci tornerò, per rispetto delle centinaia di napoletani perbene che stanno firmando i nostri referendum, e sono stufi di una politica cittadina incapace, della camorra e della disoccupazione. La violenza non deve mai prevalere sulle idee».
«Non ho nessun problema a venire a Napoli – ha aggiunto il leader leghista – Un conto è la rivalità calcistica un altro sono i problemi della disoccupazione che a Napoli sono anche più gravi. I cori contro i napoletani? Sono cori che ci sono da decenni anche contro i milanesi». «Noi ce l’abbiamo con la politica del sud, Napoli è una città stupenda che è gestita a sindaci che dovrebbero cambiare mestiere – ha concluso – Sindaci incapaci ci sono ovunque, da nord a sud».