«Ci vuole una pulizia di massa anche in Italia. Una pulizia via per via, quartiere per quartiere, con le maniere forti se serve. Perché ci sono interi pezzi d’Italia fuori controllo. Non vedo l’ora una volta al governo di controllare i confini come si faceva una volta con le navi della Marina militare: pulizia e pattugliatori in mare». Così il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha illustrato il suo “programma” sull’immigrazione, mentre si trovava a Recco, in provincia di Genova, per la campagna di tesseramento del Carroccio. «Una guardia nazionale anti migranti come negli Usa di Trump? Magari!», ha aggiunto.
Una pulizia, quartiere per quartiere, con le maniere forti se serve. Come Trump. Silenzio imbarazzato nel centrodestra. Ma Schifani dice: parole che non fanno parte della cultura di Forza Italia
Esternazioni che indignano ma non stupiscono, se si ripercorre il crescendo salviniano, da quello «stop all’invasione di migranti o gli italiani si faranno giustizia da soli» dello scorso 31 agosto, alla “promessa” elettorale del 12 gennaio, «se andrò al governo li scaricherò sulle spiagge africane con una pacca sulle spalle, un sacchetto di noccioline e un gelato»… Ma ogni occasione è buona, per il segretario del Carroccio, persino le discutibili palme che addobbano piazza Duomo a Milano, subito twittate con sarcasmo come l’habitat di «scimmie e cammelli e poi avremo l’Africa in Italia. I clandestini, del resto, già ci sono»…