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Samuele Ciambriello, Presidente associazione “La Mansarda”, sulle baby gang: “Togliere la patria potestà ai genitori ed inserire il predominio di branco giovanile, configurato come aggravante”


Samuele Ciambriello, operatore del privato sociale da quarant’anni, Presidente dell’Associazione “La Mansarda” che dal 1989 si occupa dei minori ed ha gestito dall’89 al 2004 comunità residenziali per minori, interviene con due proposte da inserire nell’agenda politica sociale.
Adolescenti a metà, con un blackout cognitivo, una totale assenza di ispirazioni valoriali, incapaci di riconoscere la risonanza emotiva dei loro gesti, quasi sempre con povertà familiari, educative, affettive e relazionali. Voglio parlarvi della perdita della responsabilità genitoriale e del predominio di branco giovanile, configurato come aggravante”. Così esordisce Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania.
“Un genitore può perdere la potestà (più correttamente responsabilità genitoriale) quando viola o trascura i doveri ad essa inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio per i figli. Il giudice può pronunciare la decadenza dalla responsabilità genitoriale quando la madre o il padre: – abbandona o trascura il figlio; – non adempie gli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione dei figli. E poi il predominio di branco giovanile, configurato come aggravante. Ecco una volta individuato i colpevoli se hanno commesso reati in gruppo, metterci l’aggravante. Il reato di rissa come aggravato dai futili motivi. L’azione di gruppo potenzia quella della violenza individuale, cancella la coscienza morale di ciascuno”.
Il Garante Ciambriello si è anche espresso circa l’episodio di pestaggio avvenuto ai danni di un 13enne napoletano il cui video è stato postato sui social.
Il “Branco” pesta un tredicenne e posta il video sui social, riconosciuti e denunciati tutti i bulli. Bisognerebbe, secondo il mio punto di vista, innanzitutto selezionarli questi minori, non farne di tutta un’erba un fascio come accade oggigiorno: ci sono quelli che evadono l’obbligo scolastico, quelli che vivono conflitti in famiglia, che vivono nel sottosviluppo economico e sociale, vittime di vuoti culturali, di diritti negati, di politiche deboli. Ripartire dalle periferie. Investire sulla scuola, sulla formazione professionale, sul lavoro, sulla dignità del lavoro per ogni singola persona”.

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