Convegno al San Carlo di Napoli dal titolo “Napoli Europea – 100 anni di futuro”. Tra i presenti Luigi de Magistris, Claudio De Vincenti e Vincenzo Boccia. Il Presidente Mattarella non parla e lascia il teatro dopo i saluti iniziali.
Unione industriali di Napoli ha celebrato ieri i suoi cento anni in un convegno al Teatro San Carlo dal titolo “Napoli Europea – 100 anni di futuro”. Presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha attentamente evitato discorsi e interviste, lasciando il teatro dopo i saluti istituzionali. Al convegno anche il presidente dell’Unione industriali Ambrogio Prezioso e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. L’argomento al centro del tavolo lavori è il ruolo di Napoli e del Mezzogiorno nello sviluppo sociale ed economico dell’Italia e dell’Europa.
“Per Confindustria – ha sottolineato il suo presidente – la centralità di Napoli e del Mezzogiorno all’interno della questione industriale è argomento di importanza nazionale. Napoli deve tornare ad essere ambiziosa, non perdere la speranza“. Per Boccia i festeggiamenti del centenario sono l’occasione per “uscire dalla soggezione e proporre con orgoglio la questione meridionale, sottolineando la dignità degli imprenditori napoletani e del Sud e proponendo la tematica industriale in chiave meridionale“.
Anche il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti tra i presenti alla cerimonia. “C’è una ripresa dell’economia in Campania grazie alla politica meridionalista dei governi Renzi e Gentiloni”, ha sottolineato l’esponente dell’esecutivo, e poi spiegato che “a luglio chiuderemo l’intesa definitiva per Bagnoli. Il Comune ha sostanzialmente aderito al piano. Siamo vicinissimi”.
Luigi de Magistris, oltre a portare i saluti della città, ha confermato quanto sostenuto da De Vincenti, ultimamente spesso in Campania, a proposito di Bagnoli. “Sono convinto che stiamo per chiudere il progetto – ha spiegato – Dobbiamo cambiare il vento della nostra città, far muovere l’economia. Basta con la depressione. Il Sud non è la zavorra del Paese. Napoli accetta la sfida di essere una metropoli europea senza muri ma con il coinvolgimento dei popoli”.