La spesa sanitaria corrente di contabilità economica è passata da 116 miliardi del 2018 a 117,3 del 2019, con un aumento di 1,3 miliardi in un anno. E’ quanto emerge dai dati del Rapporto sul monitoraggio sulla spesa sanitaria italiana 2020, pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato.Se si guarda al periodo 2002-2019, la spesa sanitaria corrente di contabilità economica passa “da 78.977 milioni di euro a 117.338 milioni di euro, con un incremento in valore assoluto pari a 38.361 milioni e un tasso di crescita medio annuo del 2,4%”. Tra le voci importanti che la compongono, oltre al personale sanitario e all’assistenza convenzionata, i disavanzi regionali, la spesa farmaceutica e quella le prestazioni sanitarie acquistate dai cittadini di tasca propria.
La performance del nostro Ssn, si legge nel documento, “si colloca ai primi posti nel contesto europeo e mondiale, per la qualità delle prestazioni, nonché per l’equità e l’universalità di accesso alle cure”. Tuttavia, afferma il Rapporto, “il mantenimento degli standard qualitativi raggiunti rende indispensabile affrontare il tema della sostenibilità dei costi del sistema sanitario pubblico in presenza di livelli di finanziamento condizionati dai vincoli finanziari” relativi agli impegni assunti dall’Italia in Europa. Il rafforzamento dell’azione di governo del sistema sanitario “costituisce uno strumento efficace anche nel fronteggiare le tendenze espansive della domanda di prestazioni” e l’esperienza, ha mostrato “che esistono margini di efficientamento e di razionalizzazione del sistema che possono essere utilmente attivati per far fronte agli effetti dell’invecchiamento della popolazione”.