«Il territorio che ho l’onore e l’onere di rappresentare, ovvero quello della provincia di Caserta, continua ad essere mortificato da scelte di difficile comprensione e per nulla rispondenti alla domanda di un’assistenza sanitaria efficace ed efficiente». Un richiamo forte al presidente della Regione Campania, onorevole Stefano Caldoro, è arrivato dall’onorevole Angelo Consoli, durante i lavori della Quinta Commissione Permanente del Consiglio Regionale, che si occupa, appunto, delle problematiche inerenti il settore della Sanità. Lavori che hanno visto la presenza dello stesso presidente Caldoro, che è stato audito, anche dai vertici delle strutture amministrative regionali.
Il consigliere regionale dell’Udc sottolinea: «Anzitutto ho posto all’attenzione di Caldoro e degli altri intervenuti la necessità, irrinunciabile, di un riequilibrio dell’offerta sanitaria sul territorio della Campania ed evidenziato come il territorio casertano sia oggettivamente penalizzato. Prima la chiusura di importanti presidi ospedalieri, poi la cancellazione di servizi territoriali a macchia di leopardo e, infine, il mancato riequilibrio dei posti letto».
Ma c’è anche altro?
«Oltre al danno, la beffa giacché, sulla carta, a disposizione della provincia di Caserta ci sono i posti letto del Policlinico della Seconda Università. Policlinico che, lo sanno tutti, è ancora in via di costruzione e, allo stato, ancora non è ben chiaro se, e quando, sarà inaugurato. Il problema vero è che, “nelle more dell’ultimazione del Policlinico, non si è provveduto ad una redistribuzione dei posti letto tra le strutture ospedaliere sopravvissute al piano varato dalla Regione Campania».
Ma è soprattutto sui “tagli” che si stanno operando all’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, oltre che sulle incongruenze che si registrano, che Consoli ha posto l’accento: «La Breast Unit che viene soppressa, il servizio di assistenza ambulatoriale e domiciliare per i malati di Aids che viene declassato, con la scomparsa dell’apposita Uos, oppure la riabilitazione che parte, in assenza, o quasi, di fisioterapisti». Insomma, una sanità, quella tratteggiata da Consoli, che è anche commissario dell’Udc in provincia di Caserta, per nulla in grado di soddisfare la richiesta di salute che proviene dal territorio. Ultima, ma non per importanza, la questione delle strutture sanitarie accreditate fortemente penalizzate e che, al contrario, nel campo delle patologie ortopediche e cardiologiche, tanto per citare degli esempi, sopperiscono alle deficienze delle strutture pubbliche e contribuiscono ad arginare il fenomeno della migrazione sanitaria. Qual è l’auspicio?
«Sicuramente che, dopo questa audizione il presidente Caldoro voglia cambiare finalmente registro».