Scontri tra tifosi nella partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. Secondo alcuni dati, ci sarebbero più di 60 arresti e disordini sparsi per la città anche nelle ore successive al match.
Stando ad alcune notizie dei giornali olandesi, la notte prima della partita alcuni tifosi del Maccabi Tel Aviv avrebbero strappato diverse bandiere pro Palestina dai palazzi. Successivamente, sarebbe stato fermato e picchiato ferocemente un tassista scatenando le prime reazioni.
In zona si stava tenendo una manifestazione filo-palestinese, spostata più lontano a causa dei primi disordini. La situazione è peggiorata quando i tifosi israeliani non hanno voluto osservare il minuto di silenzio per le vittime di Valencia, continuando poi con cori contro i palestinesi.
Da quel momento, all’esterno dello stadio, sono iniziate le lotte tra i due gruppi, con risse e minacce armate. Gli israeliani sono stati picchiati e inseguiti a lungo, alcuni scomparsi e per altri si parla, addirittura, di rapimenti.
Il primo ministro olandese Dirk Schoof ha detto: “Provo vergogna per quanto è successo. I responsabili saranno perseguiti. Il messaggio che mando a Israele è che spero che gli israeliani vengano ancora nei Paesi Bassi, noi faremo di tutto il possibile per farli sentire al sicuro”.
“Non possiamo mai dire che non accadrà più, ma quello che si può fare è cercare di prevenirlo. È su questo che sono orientati tutti gli sforzi del governo”, ha continuato.
Anche Antonio Tajani si è fatto sentire sulla vicenda: “Dare la caccia agli ebrei non significa difendere il popolo palestinese. In Europa non c’è spazio per l’antisemitismo. Un episodio vergognoso che ci riporta ai tempi bui del nazismo. Solidarietà agli israeliani aggrediti oggi ad Amsterdam e a tutte le comunità ebraiche nel mondo”.
In attesa di aggiornamenti su danni e vittime, si cerca di capire realmente la dinamica e quanto c’entri davvero l’antisemitismo in questa circostanza.