Cultura

Scoperto a Villa Adriana il triclinio acquatico per la colazione dell’imperatore, invenzione spettacolare

Colazione e pranzo nel Palazzo di Adriano, l’imperatore amante del bello che, alle porte di Roma, fece costruire la sua straordinaria residenza, oggi tra i siti archeologici più visitati al mondo. Ora gli archeologi portano alla luce un  ingegnoso triclinio per banchetti. 

Adriano, imperatore filosofo passato alla storia per l’amore per il bello. L’imperatore regnò su Roma dal 117 al 138 d. C. colto, tollerante e grande mecenate. Alla sua passione per la cultura greca si ispira la realizzazione di Villa Adriana, residenza imperiale, fatta di spazi destinati al teatro e all’arte, con giardini a pochi chilometri da Tibur, in una zona ricca di fonti d’acqua.

Come riporta Gambero Rosso, è all’acqua che si lega l’ultima scoperta, che gli archeologi hanno definito un “triclinio acquatico per la colazione”, tutto in marmo di Carrara, rinvenuto nell’area più antica della Villa, il Palazzo, dove l’imperatore trascorreva i suoi momenti di intimità. Dunque uno spazio privato, spettacolare, che copriva il pavimento della stanza, con al centro una sorta di isola, raggiungibile tramite una serie di passerelle meccaniche. Queste erano poi rimosse all’occorrenza, per amplificare lo spettacolo del triclinio “galleggiante”, riservato per la colazione della coppia imperiale e per i pranzi con pochi ospiti. Giochi d’acqua animavano tutto l’ambiente, grazie alle fontane zampillanti collocate alle spalle dell’imperatore e azionate all’occorrenza. La luce del mattino, invece, avrebbe invaso la stanza durante la colazione grazie alla finestra aperta sul centro della parete. Davanti si poteva ammirare il maestoso giardino.

Dobbiamo immaginare l’imperatore posto sulla pedana marmorea che misurava circa quattro metri di lato, circondata a filo dall’acqua che riempiva il resto dell’ambiente, spiega Andrea Bruciati , alle spalle aveva le due fontane e la finestra da cui entrava la luce accentuando l’effetto delle figure imperiali in controluce. In questo modo, Adriano poteva osservare tutto il resto della sua corte, amplificando la suggestione della sua presenza che poteva essere vista e non vista”. L’indagine archeologica è stata condotta da un gruppo di archeologi spagnoli, guidati dal professor Raphäel Hidalgo Prieto dell’università Pablo de Olavide di Siviglia.

È una cosa assolutamente unica al mondo. Non esiste nessuna sala per banchetti così sofisticata come quella che abbiamo trovato a Villa Adriana”, afferma il professor Prieto, che lavora con il suo gruppo nella zona del Palazzo di Villa Adriana dal 2013.

Il sito archeologico ha riaperto al pubblico lo scorso 1 febbraio (ma chiude al pubblico nel weekend, come da disposizioni anti-Covid) e si conferma, come precisa Bruciati “un palinsesto cangiante e primario al contempo, che ispira nell’Istituto un progetto di gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico, monumentale e naturalistico improntato all’interdisciplinarietà e alla trasversalità.” Un patrimonio unico com’è Pompei, che di recente ha stupito il mondo per un ritrovamento sempre legato al consumo di cibo, un Termopolio affrescato.

 

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