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Scuola e Covid-19, De Luca: “Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio“

La pandemia da Covid-19 ha costretto il mondo a fermarsi. In Italia la chiusura totale è partita a marzo 2020 con l’annuncio ufficiale dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Il paese si è fermato per due mesi e la questione scolastica è stato il primo problema da affrontare. A settembre 2020 il governo ha avviato la didattica a distanza (DAD), dove le lezioni si sono svolte online attraverso dispositivi elettronici.

All’inizio del 2021 si era decisi a tornare in presenza gradualmente, ma non è stato possibile. Dalla fine di febbraio dell’anno scorso, a causa dell’aumento di contagi, molte regioni hanno deciso il ritorno in DAD per tutti i gradi di istruzione.

Mario Draghi, il 16 aprile 2021, è subentrato al posto di Conte annunciando che, dal 26 dello stesso mese, tutte le scuole sarebbero tornate in presenza partendo dal 60% fino al 100%.

La decisione finale riguarda sempre le regioni. De Luca in Campania ha fatto ripartire in maniera graduale le scuole, alternando le lezioni in DAD con quelle in presenza.

Dopo l’ultima estate, la situazione Covid sembrava sotto controllo, grazie alla dura campagna vaccinale messa in atto dal Governo. Il 15 settembre, in Campania, i ragazzi hanno ricominciato la scuola, ma durante il periodo natalizio la situazione è peggiorata drammaticamente.

A metà gennaio, nella regione, si prevede il picco di contagi, per questo il Presidente De Luca ha affermato di voler rinviare il ritorno a scuola.

Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni udi respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca“.

Si valuta la riapertura posticipata poiché, ha affermato il Presidente, “il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza“.

LA PROPOSTA DI DE LUCA

Porteremo una proposta al Tavolo nazionale delle Regioni che modifica le regole rispetto alla durata delle quarantene e di chi dovrà farle, rispetto alla situazione vaccinale. Sarà una decisione del Tavolo nazionale su cui non posso dare anticipazioni, ma verrà presa da tutti. Soprattutto per le superiori le percentuali di vaccinazione sono molto alte. Riusciremo a gestire le presenze in maniera migliore“, questa la proposta di De Luca riguardo la durata delle quarantene.

L’obiettivo, insomma, è quello di evitare l’emergenza sanitaria, dato il numero elevato di contagi. Il Presidente sceglie questa strada affinché venga preservato il duro lavoro fatto nell’ultimo periodo e sperando che la recente campagna vaccinale ai bambini porti i frutti sperati.

 

 

 

 

 

 

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