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Sea Watch, indagata la capitana Carola Rackete. Crede di essere la nemica numero uno del ministro Matteo Salvini

 

Papa Francesco in una delle ultime omelie aveva affermato queste parole: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore.” Quello della comandante Carola Rackete è stato un gesto avventato, spinta dalla voglia di aiutare quelle persone in viaggio da mesi.  Ma ciò non è bastata per fermare una perquisizione da parte della Guardia di Finanza a bordo della Sea Watch, ferma a mezzo miglio al largo di Lampedusa. I finanzieri sono saliti a bordo su disposizione dei pm di Agrigento e stanno notificando al comandante Carola Rackete anche l’iscrizione nel registro degli indagati. Sulla Sea Watch “il comportamento del governo olandese é disgustoso, se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ad Un giorno da Pecora su Rai Radio1.

Non è mancata la contro risposta della Rackete subito dopo. “Non ho letto i suoi commenti, non ho tempo. Ho 40 persone, più 20 di equipaggio, quindi 60 persone di cui occuparmi. Mi tengono occupata giorno e notte. Salvini si metta in fila: ha detto la capitana della Sea Watch3, durante una diretta Skype con la sala stampa estera a chi le faceva notare che il ministro dell’Interno Matteo Salvini la considera la ‘nemica numero uno”.

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