Uomini e donne che scendono in piazza, davanti a cattedrali e municipi, con un libro in mano. Sono operai, avvocati, insegnanti, impiegati, cattolici che protestano in silenzio contro il disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia. Da Caserta a Palermo, e ancora, Napoli, Bologna, il movimento delle “Sentinelle in piedi” ha organizzato veglie di protesta silenziosa ma visibile che attraversa il Paese «per la libertà d’espressione, per affermare – scrivono nel loro sito gli organizzatori – che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà».
Anche Caserta sabato scorso è stata tappa delle Sentinelle in piedi con una manifestazione nel pieno centro storico. «Non possiamo far finta di niente di fronte a tutto questo, non possiamo rimanere inermi di fronte all’annuncio del progetto di legge sulle unioni civili – hanno dichiarato – che ricalca il modello tedesco, in cui in sostanza le unioni saranno equiparate al matrimonio in tutto e per tutto, adozione compresa, o di fronte alla magistratura che introduce a colpi di sentenze la “produzione” di bambini da parte di coppie di persone anche dello stesso sesso, non possiamo accettare che i sindaci italiani trascrivano unioni matrimoniali contratte all’estero come se fossero legalmente valide».
Il progetto di Legge sulle unioni civili che il governo sta preparando e che vuole equiparare le persone dello stesso sesso a loro non piace. E contestano anche la magistratura che «a colpi di sentenze introduce le adozioni per le coppie omosessuali». Parole scritte sul volantino di presentazione della manifestazione. Per farsi sentire hanno scelto un modo di manifestare che richiama alla memoria le proteste in piazza Taksim a Istanbul, tutti in piedi in silenzio. Uno stile, dicono “le Sentinelle”, che non si sentono un movimento e tanto meno un’associazione. Ed in effetti non lo sono. Hanno solo una pagina Facebook, un sito e una mail.
Nel loro caso, la protesta è motivata dal disegno di legge Scalfarotto. «Lo hanno presentato – spiegano le sentinelle – come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali ma il testo è fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione. Con questa legge chiunque faccia riferimento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo e una donna o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere. Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo».