Tour campano per Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del PD e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
Dopo aver fatto tappa in quel di Caserta, nella giornata di domenica, la Serracchiani ha partecipato ad un dibattito sul referendum costituzionale che si è svolto a Montesarchio, in provincia di Benevento. Dibattito organizzato e promosso dal comitato Basta un SI Valle Caudina. Al tavolo di confronto, erano presenti numerosi esponenti politici, tra cui il sottosegretario alle infrastruttute ed ai trasporti, Umberto Del Basso De Caro e Francesco Nicodemo, esponente di punta del PD napoletano e tra i responsabili dell’ufficio di preseidenza di Palazzo Chigi.
Abbiamo raccolto le impressioni della Serracchiani al termine del dibattito che si è tenuto presso la biblioteca comunale di Montesarchio.
Presidente Serracchiani, siamo ormai alle battute finali della campagna referendaria. Il 4 dicembre è alle porte…
“Abbiano fatto tutto quello che c’era da fare. Adesso è terminato il momento di spiegare gli articoli della riforma, punto per punto. Dobbiamo convincere gli indecisi, provando a far capire loro che questa riforma è importante per il futuro del nostro paese. Il 98% di coloro che compongono il fronte del no, hanno tentato di fare le riforme, scrivendole onpromettendole addirittura, e che adesso si ritrovano dall’altra parte. Credo che le ragioni del SI, siano le ragioni di un paese che così come è messo non ce la può fare. Questa è una riforma che viene da molto lontano e che ha alcuni cardini importanti: riduzione del numero dei parlamentari, fine del bicameralismo paritario, rivisitazione del titolo V della COstituzione, abolizione definitiva delle province, abolizione del Cnel. Una riforma che ha una grande portata storica e che ha bisogno di essere finalmente attuata“.
Quali sono, dunque, le ragioni per votare SI al referendum del 4 dicembre prossimo?
“Oltre alle ragioni già citate(riduzioni costi della politica, semplificazione legislativa ed altro), ci metto anche altre ragioni che sono culturali. Avere un governo forte che possa dialogare con l’Europa, è fondamentale. Avere un paese che accetti le sfide culturali, che accetti anche la sfida di affidarsi a classi dirigenti nuove, di affidarsi ad un paese che accetta L sfida del cambiamento. Questo paese, a parole, vogliono tutti cambiarlo. Poi però, tanti stanno bene come stanno, perché hanno posizioni, privilegi, rendite e non hanno dunque nessuna intenzione di cambiarlo, questo paese. Da quest’altra parte, invece, c’è chinvuone cambiarlo per davvero uesto paese. A chi dice che questa riforma non è perfetta, bisogna rispondere che l’unica riforma perfetta, è quella che si tiene nel cassetto, mai attuate. Questo paese è pieno di riforme perfette che non sono mai state fatte. Finalmente, abbiamo la possibilità di attuare quel cambiamento che aspettiamo da troppi anni. Chi vuole andare a votare questo referendum per mandare a casa io governo Renzi, ahimè, dovrà aspettare le prossime elezioni politiche. Per votare alle prossime elezioni politiche e per il congresso del PD, c’è ancora tempo. È giunto il momento che qualcuno se ne faccia una ragione. Io 4 dicembre, andremo a votare per cambiare il nostro paese e per dare un futuro ai nostri figli ed ai nostri nipoti“.
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