Nella base UNP 2-3 di Shama, sede del contingente Italiano sotto l’emblema dell’ONU, si è tenuto una particolare cerimonia. L’ occasione riguarda l’inaugurazione della Chiesa dedicata a Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII e annessi locali pastorali. Per il particolare evento anche il Santo Padre ha inviato un breve messaggio: «auspicando che il nuovo luogo di culto sia un costante richiamo a incontrare il Signore nell’intimità della preghiera per testimoniarlo nella vita quotidiana, diventando testimoni di pace e di fraternità. Con tali sentimenti, il Sommo Pontefice assicura un orante ricordo e volentieri invia una speciale benedizione apostolica a Vostra Eccellenza, al Generale di Brigata Diodato Abagnara, al Cappellano, ai militari ed ai presenti tutti al Sacro Rito, ai partecipanti il suo beneaugurante pensiero esprimendo apprezzamento per la significativa realizzazione». Il messaggio del Santo Padre, per il tramite di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, è stato recapitato all’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Santo Marcianò, giunto a Shama, sede dei Caschi Blu italiani, in occasione della Dedicazione della nuova Chiesa e per una visita Pastorale al Contingente nazionale in missione in Libano. In merito anche il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in un messaggio ha sottolineato, la portata storica dell’avvenimento: «La Santa Sede ha un legame speciale con il Paese dei Cedri e la voce dei Sommi Pontefici si è levata negli ultimi decenni affinché esso possa continuare ad essere un messaggio di pace e convivenza all’interno del tanto martoriato Medio Oriente: tale esperienza è possibile certamente anche grazie alla presenza attenta e disponibile dei contingenti dell’UNIFIL, e in particolare dei militari italiani, che sempre si contraddistinguono per la professionalità del servizio e la promozione delle popolazioni locali ovunque siano inviati».
La Santa Messa, officiata dall’Ordinario Militare, ed è stata concelebrata dal Nunzio Apostolico in Libano, S.E.Rev.ma Mons. Joseph Spiteri, dall’Arcivescovo Metropolita Greco-Melchita Cattolico S.E. Mons. Michael Abrass, dal Reverendo Padre Abate Nematallah Hachem, Superiore Generale dell’Ordine libanese Maronita, dal Rappresentante dell’Arcivescovo Ortodosso di Sidone e Tiro, Rev.do Nicolas Bassil, dai Cappellani Militari di Sector West, da Sacerdoti libanesi e, da un gruppo di sacerdoti italiani giunti con l’Opera Romana Pellegrinaggi. Il rito, di antiche tradizioni è molto suggestivo è stato scandito in diverse fasi, l’unzione dell’altare e delle pareti della Chiesa, preceduto dalla deposizione delle reliquie dei Santi Charbel, Rafqa, Nimatullah e Beato Stefano dell’Ordine libanese Maronita, nel nuovo altare. Nell’omelia, S.E. Marianò, nel sottolineare l’importanza storica «per il dono inatteso e fecondo, della consacrazione di una nuova Chiesa, Papa Giovanni ritorna in Libano da Santo e da Patrono dell’Esercito Italiano. Il Papa della pace viene in questa sua casa e vuole farci comprendere quanta responsabilità di pace sia affidata alle Forze Armate. E assieme a Papa Giovanni, questa Chiesa viene dedicata a Maria, Decor Carmeli. A immagine della Chiesa, Maria è casa di Dio».
Anche il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha inviato, per la solenne dedicazione, il seguente messaggio augurale: “Nella giornata in cui si celebra la consacrazione della Chiesa latina intitolata a “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII Papa intendo esprimere, a nome dell’Esercito Italiano e mio personale, i più sinceri e vivi sentimenti di partecipazione e gioia. Estendo con immenso piacere il saluto all’Eccellentissimo Nunzio Apostolico Mons. Joseph Spiteri e all’intera Nunziatura, a Monsignor Santo Marcianò, al Comandante della missione UNIFIL e al Comandante del Sector-West, a tutti i rappresentanti e delegati religiosi, civili e militari nazionali e internazionali nonché agli uomini e alle donne delle Forze Armate che, quotidianamente, operano con costante generosità e impegno. Oggi, siamo testimoni di un evento lieto e significativo, laddove il messaggio che si innalza è destinato a superare i confini di questi luoghi, dimostrando come solo la fratellanza tra le Nazioni e i loro popoli consenta di affrontare e vincere le impegnative sfide dei tempi moderni e così aprire la strada a un futuro di cooperazione e pace con il contingente UNIFIL, nel cui ambito è forte e sentita la partecipazione internazionale e il contributo del personale italiano. Così come forte è, in questo percorso, il messaggio di San Giovanni Papa XXIII, nostro Patrono, per la serena pace degli animi e la concordia fraterna tra i popoli».
Presenti alla cerimonia l’Ambasciatore d’Italia in Libano, Massimo Marotti, l’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, Generale di Divisione Stefano Del Col, il rappresentante del Ministero degli Esteri della Repubblica del Libano, Ambasciatore Khalil Kharam, il Console Onorario d’Italia a Tiro, Mr. Ahmad Seklaoui, il Prefetto di Tiro, Mr. Mohammad Jaffal, il Sindaco di Tiro, Ing. Hassan Dbouk che ha anche conferito, precedentemente, a Monsignor Marcianò, la cittadinanza onoraria dell’importantissimo capoluogo fenicio, e i sindaci delle Municipalità viciniori. Il citato conferimento riveste una notevole importanza anche perché concesso da un Sindaco musulmano sciita ad un Vescovo Cattolico Romano. Monsignor Marcianò, accolto dal Comandante della Leonte XXV, Generale di Brigata Diodato Abagnara, ha incontrato, durante la visita Pastorale, i Caschi Blu italiani della Joint Task Force Lebanon (JTF-L)– Sector West (SW), del Comando della Missione UNIFIL e della Task Force ITALAIR, nonchè il personale della MIBIL (Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano), recandosi personalmente nelle diverse sedi. S.E. Marcianò, nel suo percorso di visite, si è intrattenuto, altresì, con il Generale Del Col per una office call e per la firma dell’Albo d’Onore della Missione UNIFIL. Nei vari incontri, ha sottolineato l’importanza del luogo di culto quale riferimento per la preghiera e la meditazione all’interno di una specifica realtà, quale quella degli uomini e delle donne di UNIFIL, a servizio quotidiano della Pace, ringraziando i peacekeepers per il lavoro svolto, nell’ottica dell’attenzione alla formazione ed al sostegno integrale sia della persona, come uomo e figlio di Dio, sia dell’operatore di pace.
«L’intitolazione della Chiesa a “Maria Decor Carmeli e San Giovanni XXIII Papa”, è in ragione della vicinanza geografica al Monte Carmelo, in Terra Santa, luogo delle apparizioni e rivelazioni della Vergine ed in onore del Patrono dell’Esercito Italiano, San Giovanni XXIII Papa, già in servizio durante la Grande Guerra come Soldato, Sergente di sanità e Cappellano Militare nonché, da Cardinale, Legato Pontificio di Papa Pio XII nel Paese dei Cedri».
La nuova Cappella rappresenta, oggi, l’unica Chiesa di Rito Latino del Libano del Sud con la presenza stabile di un sacerdote Cappellano Militare, attualmente don Claudio Mancusi.
Raffaele Fattopace