Gara pazzesca al Red Bull Ring, con un finale del tutto imprevedibile: vittoria per Valtteri Bottas, che conquista il primo appuntamento del campionato mondiale di F1 2020, dopo oltre cento giorni di stop (causa emergenza Covid-19), seguito da un super Charles Leclerc in seconda posizione e Lando Norris in terza (primo podio per lui nella massima categoria delle monoposto e il terzo pilota più giovane della storia a conquistarlo, dopo Verstappen e Stroll).
Ad inaugurare la partenza sul circuito di Spielberg, l’iniziativa “End Racism”, una dichiarazione di protesta dei piloti nei confronti del razzismo e delle disuguaglianze di genere. Tutti, infatti, hanno indossato una maglia nera con su scritto lo slogan della manifestazione, fatta eccezione per Lewis Hamilton, la cui T-shirt citava l’ormai frase virale “Black lives matter”. Il pilota britannico, così come Sebastian Vettel ed altri, hanno deciso di inginocchiarsi, a differenza di altri, tra cui Leclerc e Max Verstappen, che sono rimasti in piedi pur appoggiando la causa. Un gesto solidale verificatosi anche durante il corso del Gran Premio, attraverso l’hashtag #Weraceasone situato sulle monoposto e sulla safety car, quest’ultima entrata in pista ben tre volte (la prima volta utilizzata in Austria dal 2016).
Un inizio gara che regala subito il primo colpo di scena, con il ritiro da parte di Max Verstappen, che al 14esimo giro dei 71 previsti dal Gp, è stato costretto a rientrare ai box a causa di un guasto elettronico, che non ha permesso alla sua Red Bull di rispondere ai comandi del volante. Secondo flop in apertura di stagione per il pilota olandese dopo il 2015, quando ruppe la Power Unit in Australia. Sulla stessa scia di Max, anche Alexander Albon per il doppio ritiro in casa Red Bull, Kyvat, Raikkonen, Russell, Grosjean, Magnussen, Stroll, Ricciardo: Gran Premio d’Austria conclusosi con soli 11 piloti in pista.
A fare la differenza il pilota finlandese Valtteri Bottas, la cui vittoria è stata la ciliegina sulla torta di un weekend perfetto per lui e la sua monoposto (conquista della Pole Position), regalando una gioia alla scuderia Mercedes, vissuta soltanto a metà, considerando il passo falso di Hamilton negli ultimi giri di pista. Il sei volte campione del mondo, infatti, è stato penalizzato di 5 secondi in seguito ad un contatto con Albon, scivolando dalla seconda alla quarta posizione. Quarto anno consecutivo, dunque, per Lewis Hamilton, senza podio al Red Bull Ring.
Esordio spettacolo per Charles Leclerc: il giovane talento della scuderia Ferrari incanta tutti con i suoi due sorpassi magici su Lando Norris e Sergio Pérez, riaccendendo le speranze dei tifosi del Cavallino Rampante, fino a quel momento delusi dalle prestazioni di una monoposto troppo lenta e mancante di potenza. Al 64esimo giro, il pilota monegasco supera all’esterno la McLaren di Norris e passa in quarta posizione, per poi staccare sulla Racing Point del Checo Pérez al 66esimo giro e tagliare il traguardo in terza posizione, resa seconda dalla penalità inflitta a Lewis Hamilton. Una nota di merito in casa Ferrari, in contrasto con la deludente decima posizione di Sebastian Vettel, il cui inizio è stato tutt’altro che brillante.
Impresa Norris: il 20enne britannico conquista il podio con il miglior tempo dell’intera gara, 1:07:475, permettendo alla McLaren di assaporare (almeno in parte) il giusto di un trionfo che mancava dal 2012, quando Jenson Button vinse il Gran Premio D’Australia e fece il suo giro veloce.
Si prospetta, dunque, una stagione tutta da vivere: alzate il volume, la Formula Uno ha riacceso i motori.
Maria Pia Russo.