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SISTEMA PENSIONI, POLETTI:”CONFERMATO L’IMPEGNO A TORNARE AL MECCANISMO CHE RIVALUTAVA GLI ASSEGNI PENSIONISTICI IN PRECEDENZA AL BLOCCO DELL’INDICIZZAZIONE INTRODOTTO CON IL SALVA ITALIA NEL 2012″

E’ sostanzialmente confermato l’impegno a tornare al meccanismo che rivalutava gli  assegni pensionistici in precedenza  al blocco dell’indicizzazione introdotto con il Salva Italia nel 2012” .Così si è espresso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del tavolo con i sindacati sulla seconda fase dedicata alla previdenza. Previdenza che partirebbe, dal 2019, il meccanismo di adeguamento al costo della vita previsto dalla legge del 2000. Poletti, si è nche espresso sull’Ape Social, affermando che: “sull’Ape social c’è un numero di domande da parte delle donne significativamente più basso rispetto agli uomini, in ragione della carriera e dei versamenti previdenziali, quindi abbiamo ipotizzato fino due anni in meno per i requisiti contributivi previsti dall’Ape sociale per le donne con figli“. Giuliano Poletti spiega che il governo è disponibile a concedere alle donne uno sconto sui requisiti contributivi di 6 mesi per ogni figlio fino a un massimo di 2 anni. Il che significa che le lavoratrici che si trovano in una delle condizioni disagiate per ottenere l’Ape social gratuita (disoccupate, invalide, con parenti disabili) potrebbero chiedere la prestazione-ponte fino alla pensione con un minimo di 63 anni di età ma con 28 di contributi invece che 30 o 34 anni invece di 36 in caso di aggancio all’Ape allo svolgimento di attività gravose.  Poletti, infine dichiara: «Abbiamo visto che sull’Ape social c’è un numero di domande da parte delle donne significativamente più basso rispetto agli uomini, in ragione della carriera e dei versamenti previdenziali». L’intenzione del governo è di bilanciare la disparità nelle domande per arrivare al 40%, in aumento dall’attuale 29%.

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