Il tempo che i bambini dedicano ai social media, davanti a uno schermo e alle sue immagini bidimensionali, ostacola la capacità di riconoscere dal viso le emozioni altrui. Un nuovo studio dell’University of the Sunshine Coast in Australia, indica che i bimbi sviluppano dei tratti simili a chi soffre di disturbi dello spettro autistico, fra cui l’incapacità a leggere le emozioni facciali. Tendono anche ad avere amicizie di minore qualità e meno abilità sociali, tratti anche associati con tale disturbo.
Lo studio ha comparato 200 persone cresciute prima dell’era di Facebook con altrettante per le quali i social media sono stati parte della vita durante la crescita, tutto si è svolto sul riconoscimento facciale e sulla capacità di guardare un volto e leggervi le emozioni.
I risultati, anche se non inaspettati, sono preoccupanti e suggeriscono come un tempo eccessivo davanti allo schermo può alterare lo sviluppo cerebrale – scrive Sharman sul sito dell’università..
Tali tratti sono più pronunciati fra chi ricorre a Facebook per trovare nuovi amici e fra chi lo fa per “evadere la realtà. Il deficit di riconoscimento emotivo può avere una serie di conseguenze più tardi nella vita, come non capire quando una persona mente e non tollerare differenze di opinione.