“Sogno una speranza nuova, per questa città, per questa diocesi, per il nostro paese. Lavoriamo tutti uniti, in piedi, faticando giorno dopo giorno per la pace, per cogliere il senso della cura della bellezza della vita “.
Così don Mimmo Battaglia, durante l’incontro ufficiale con le autorità napoletane nel salone dell’Episcopio di Largo Donnaregina a Napoli, che ha visto il suo “esordio” nella veste di Arcivescovo Metropolita di Napoli.
Un incontro cordiale, alla presenza tra gli altri, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca e dei ministri Enzo Amendola e Gaetano Manfredi.
Una giornata importante e significativa, quella vissuta ieri da Battaglia, che ha visitato gli ultimi, i poveri, gli emarginati, quelli delle periferie. Una giornata vissuta con i senza tetto, con i ragazzi in difficoltà, con i giovani, con le donne vittime di violenza, con i parenti delle vittime di camorra.
Proprio l’appello ad unirsi nella lotta al malaffare ed alla criminalità organizzata, è stato uno dei punti centrali del discorso di Battaglia alle autorità.
“Questa terra non deve essere più martoriata dalla camorra e per la camorra. Il malaffare non deve prevalere e la lotta alla criminalità organizzata, deve vederci impegnati tutti in prima persona. Abbiamo una grande responsabilità, tutti quanti, nessuno escluso – ha rincarato la dose l’arcivescovo – il futuro della nostra città e del nostro paese, dipende solo ed esclusivamente da noi“.
Dopo la mattinata intensa e l’incontro con le autorità, don Mimmo ha presieduto la celebrazione eucaristica in Duomo, alla presenza dei vescovi ausiliari, di numerosi vescovi campani e non giunti appositamente per l’evento e di una buona rappresentanza di preti della diocesi di Napoli e della diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agata dei Goti.
“Ringrazio il cardinale Crescenzio Sepe per la vicinanza e per l’incoraggiamento, nonostante non abbia potuto presenziare alla messa. Lo sento vicino e lo ringrazio per il lavoro svolto in questi anni – ha dichiarato don Mimmo -“.
Nell’omelia, ha ricordato il suo percorso e la vicinanza alle fasce più deboli della popolazione.
“Non amo definirmi un prete di strada. A me piace stare con le persone, tra le persone, tra gli ultimi, per dare voce a chi non ne ha. Tutti noi siamo chiamati a donare un sorriso ed una speranza a chi soffre. Il mio pensiero infatti, in questo momento così particolare a causa della pandemia, va agli ammalati ed a chi soffre. Noi ci siamo e ci saremo, sempre“.
Don Mimmo, ha poi voluto ricordare la sua “vecchia” diocesi.
“Sono stati quattro anni intensi, gli ultimi trascorsi alla guida della diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agata de’ Goti. Porto con me ognuno di voi, ogni vostro volto, ogni vostra ansia, ogni vostra paura, ogni vostra debolezza, ogni vostra fragilità, ma anche ogni vostra gioia. Non dimenticherò mai tutto ciò che avete fatto per me. Sarete sempre importanti, belli, intensi, ricchi di amore e passione. Abbiamo fatto tanto – ha concluso Battaglia – , ma sono sicuro che tanto saprete ancora fare. Pregate per me”.
Il nuovo corso è dunque iniziato. Il nuovo pastore della chiesa napoletana, sembra aver fatto già breccia nei cuori dei suoi nuovi fedeli.
Lo aspetta un compito certamente arduo, ricco di aspettative da parte di tutti, ma che siamo certi egli possa portare a compimento nel miglior modo possibile.
Camminando, tra la gente, per la gente, con la gente.
Buon inizio, Arcivescovo Mimmo!