Le elezioni Regionali Campania 2015 pullulano di nomi. Tra questi, gli occhi azzurri di Sonia Ridondale, napoletana, medico pediatra, appassionata di fotografia, sono certamente da considerarsi occhi nuovi: quelli di una madre e professionista che si sceglie politica con la volontà di cambiare le cose: “Candidarsi alle elezioni regionali non è stata una scelta facile e nemmeno naturale, considerato questo periodo veramente difficile che stiamo vivendo” dichiara in apertura del suo blog. “Ma la mia professione di medico pediatra – continua – mi porta ogni giorno a convivere con i problemi di chi soffre e la necessità di avere la lucidità di sapere individuare, anche nei casi più difficili, una soluzione”. Una necessità che ha sottolineato anche nel corso dell’intervista radiofonica (Radio Club 91) rilasciata a Samuele Ciambriello per la trasmissione Dentro i fatti.
Come mai un medico, un pediatra si presta alla politica?
“Ogni giorno io vivo sulla mia pelle la difficoltà di questa Regione. Tutto è più complicato qui. Napoli è una città faticosa, non c’è più serenità. Quando mi hanno proposto la candidatura c’erano due possibilità: o rinunciavo e continuavo – come molti fanno – a lamentarmi di tutto e tutti, oppure scendevo in campo mettendo in atto la mia energia”.
Lei è candidata della lista De Luca presidente, come mai ha scelto De Luca?
“Credo che il danno più grande che si possa fare a una Regione sia proprio l’immobilismo, quello che ha caratterizzato gli ultimi anni della nostra Regione, e De Luca ne è l’antitesi. De Luca è l’uomo del fare, non solo del parlare, come ha dimostrato in tutti questi anni da sindaco di Salerno. Le cose del suo programma che mi sono piaciute di più sono i punti a cui si vuole dedicare, sanità, trasporti e cultura, la capacità di pianificare per la regione Campania e per Napoli la missione di diventare regione e città al centro del Mediterraneo, della sua cultura. Ha proposto ad esempio la trasformazione di palazzo Fuga in uno dei musei più importanti d’Europa. Poi, vuole puntare su sviluppo economico e innovazione tecnologica: propone, giusto per dirne una, il wi-fi libero”.
Sulla Sanità. Non l’ha convinta la politica sanitaria di Caldoro?
“La Campania è l’ultima in Italia per i livelli assistenziali. Per non parlare di liste di attesa lunghissime, anche per gli esami di primo livello, quelli che servono ad avere una diagnosi”.
Lei insiste sulla cultura. Cosa farebbe come primo atto se arrivasse in Consiglio Regionale?
“Cercherei di rendere più snello il tutto. Ad esempio i concorsi per la scuola di specializzazione. Ci sono tantissimi provvedimenti che rendono la vita dei giovani d’oggi difficile”.
Ecco allora che la fotografa, abituata a guardare il mondo attraverso un obiettivo, potrebbe diventare la donna-politica che guarda il mondo prefiggendosi un obiettivo: “La fotografia mi ha insegnato a osservare la realtà con un occhio mai scontato, mai banale. Questo è avvenuto ad esempio a Scampia, fra le Vele, a Coroglio, fra il degrado di una bonifica in ritardo di decenni, nel degrado non umano di un campo ROM, ma anche “guardando” la Grande Bellezza della nostra Regione”.