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Sophia Loren ispira una catena di pizzerie

Forse Sophia Loren ancora non lo sa, ma Francesco Martucci, che con la sua pizzeria I Masanielli è il vincitore della “50 top pizza” 2019 e 2020, sta preparando una ricetta che chiamerà con il suo nome. “Donna Sophia ha trascorso l’infanzia a Pozzuoli, perciò sto studiando una pizza che parli di lei, delle sue radici. Sto pensando di arricchire la farcitura con prodotti del litorale Flegreo, per esempio le gustose alici di Pozzuoli sarebbero già un buon punto di partenza”, racconta Martucci.

Ecco, questa squisitezza e tanti altri piatti della tradizione campana, quelli così gustosi che ci fanno sentire e vedere il sole di Napoli nel piatto, ora si possono gustare da Sophia Loren – Original Italian Food, il primo ristorante dedicato all’attrice di una futura catena voluta dall’imprenditore napoletano Luciano Cimmino.

Il locale ha spiccato il volo il 26 aprile, nel giorno in cui la Toscana e buona parte dell’Italia sono tornate in zona gialla. È ampio, si estende su una superficie di oltre 1.500 metri quadrati ed è disposto su tre livelli. È moderno, luminoso, con vetrate colorate, gigantografie e immagini della Loren, tavoli in pietra lavica, due spettacolari forni a vista, due cucine professionali che portano l’imprinting gastronomico di alcuni grandi nomi della tradizione italiana: Martucci per le pizze, per la cucina Gennaro Esposito, chef con due stelle Michelin e patron del ristorante Torre del Saracino a Vico Equense, e per i dolci c’è il maestro pasticciere Carmine Di Donna. “Ho formato e tenuto accanto a me, a Vico Equense, uno chef che adesso è a Firenze e porta in tavola il meglio della cucina tradizionale e popolare, elementi che ben si sposano con l’immagine della Loren”, racconta Esposito. “Lei adora piatti accoglienti, campani, che esaltano i gusti genuini, seppur nella loro semplicità. È questa la ricetta che proponiamo nel ristorante: qualità, rigore nell’esecuzione, sapori speciali. Da noi anche il piatto più facile, come la pasta di grano duro al pomodoro, è preparata con il massimo dell’impegno e la scelta di prodotti e materie prime eccellenti. Lo stesso vale per quelli più elaborati, come gli spaghetti alle vongole veraci, i fritti, la Genovese, ossia tagli di manzo e maiale stracotti con cipolla gialla napoletana”.

La pasticceria nel locale intitolato a Sophia è tipicamente partenopea: “Babà, torta caprese, pastiera, sfogliatella, ma ci sono anche i dessert al piatto, la delizia al limone e qualcosa di mai assaggiato prima, dedicato all’attrice: vorrei preparare un dessert bello e profumato come lei, perciò non mancheranno i limoni e il rosolio”, spiega Di Donna, che farà avanti e indietro tra Torre del Greco, dove vive, e Firenze per garantire il top della squisitezza.

Lo chef Esposito conosce Sophia Loren. “Abbiamo partecipato insieme ad alcune iniziative di beneficenza. Lei ha una passione per il cibo, la cucina, la convivialità. Non ama abbinamenti azzardati, preferisce i piatti napoletani più classici, tipo il ragù con pomodoro e carne cotti nel tegame di terracotta, oppure la pizza margherita, alla base della tradizione”.

Tradizione mista a estro è invece la ricetta imbattibile di Martucci, che per il ristorante fiorentino ha formato sei pizzaioli provenienti da Caserta, Cilento, Calabria. “Napoli resta il punto nevralgico nell’universo della pizza, ma ora se ne sanno fare di ottime anche in altre zone d’Italia”, spiega. “La mia prima creatura è stata con il cornicione alto, ben definito e il centro sottile. Poi, via via, ho cominciato a esplorare, mettendo impegno nel variare e nel cercare di essere all’avanguardia. Tanto che all’inizio certe mie creazioni erano viste come provocazioni”. E spiega: «In Campania regnava la pizza soffice, nel resto del Paese quella croccante. Bene: io tentai un mix tra consistenza e morbidezza, creando un tipo di pizza di grande identità che mi ha consentito di essere conosciuto e premiato in tutto il mondo. E poi amo abbinarci elementi particolari”, stuzzica Martucci, facendoci venire l’acquolina. “Adoro le escargots, ossia le lumache. Il loro gusto inteso, di terra, si sposa bene con i fiori di zucca, il burro e una piccola nota acida, come una scorza di lime. Il risultato è speciale, come la pizza con i pesci crudi o quelli affumicati, abbinati a bietole selvatiche, broccoli o spinaci”.

Tutto ciò nasce a I Masanielli di Caserta, e ora lo si può mangiare da Sophia a Firenze, ma il progetto gastronomico ha mire espansionistiche in Italia e all’estero: si pensa a Napoli e Milano, Dubai, Miami, Hong Kong e Shanghai. Perché il buon cibo e Donna Sophia sono un’abbinata vincente che non conosce confini.

Elle Magazine

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