Il senatore Orellana visita Poggioreale coi Radicali: sovraffollamento, celle fatiscenti e malati senza cure 2123 detenuti su 1600 posti disponibili, patologie gravi non curate e celle fatiscenti: la visita del Senatore Orellana e dei Radicali a Poggioreale conferma le vecchie criticità ma rivela anche alcuni passi in avanti Al termine della visita condotta presso il carcere di Poggioreale con una delegazione di attivisti radicali, il senatore Luis Alberto Orellana e l’avvocato Raffaele Minieri della direzione nazionale di Radicali Italiani, hanno rilasciato alcune dichiarazioni che descrivono quanto emerso dall’ispezione odierna.
“Abbiamo visto parecchi padiglioni come il Milano, il Salerno e l’infermeria (San Paolo). L’impressione è stata di grande professionalità, del direttore e della Polizia Penitenziaria. Da nessun detenuto abbiamo sentito critiche ma solo complimenti” ha esordito l’ex senatore M5S, ora nel gruppo misto che dopo le note liete è passato ai problemi riscontrati: “In alcuni reparti la situazione è drammatica da un punto di vista igienico e logistico con muffa, mancanza delle docce e sovraffollamento con fino a nove detenuti in una cella. Inaccettabile”. Quindi Orellana ha aggiunto che: “Ci sono grosse inadempienze da parte dell’Asl. Non c’è una pronta risposta per quelli che sono prima di tutto pazienti ed essere umani. Ci sono anche malati affetti da gravi patologie e, non solo nel San Paolo ma anche in altri padiglioni, ci sono detenuti che richiedono visite,cure e operazioni che non ricevono”.
Raffaele Minieri, avvocato e membro della direzione nazionale di Radicali Italiani ha spiegato le ragioni per cui va proseguita la battaglia per l’amnistia: “Abbiamo constatato che anche le opere più meritorie fatte in questo carcere, migliorato grazie alle attività e al lavoro del direttore, dimostrano quanto fosse e quanto sia giusta la battaglia di Marco Pannella sull’amnistia. Il problema resta il sovraffollamento che rende impossibile qualsiasi iniziativa o comunque la complica, perché i detenuti più fortunati usufruiscono di una stanza ristrutturata mentre altri si trovano in celle completamente fatiscenti. Muffa ovunque, giornali alle pareti per tentare di combatterla e muri scrostati con fili esposti, una situazione drammatica”. Minieri ha individuato nel sovraffollamento il problema principale: “Il paradosso è che anche nei casi in cui i detenuti sono in celle ristrutturate come in parte del padiglione Milano, il sovraffollamento rende invivibile la situazione a causa del caldo. Si pensi a nove persone con un bagno in uno spazio inferiore a tre metri quadri. Abbiamo trovato letti a castello di tre piani e i detenuti devono fare i turni per scendere dalla branda (tutti in piedi non entrano nella cella). C’è un detenuto operato alla gola che si trova in una stanza piena di muffa e questo rende tutto più problematico”.
Spazio quindi agli obiettivi politici della giornata odierna: “Sollecitare il Governo ad approvare i decreti sull’ordinamento penitenziario è fondamentale. Tuttavia – ha aggiunto Minieri – non possiamo limitarci a questa risposta e dato che il vero problema è il sovraffollamento non dobbiamo perdere di vista la battaglia fondamentale per l’amnistia che passa anche attraverso la depenalizzazione di alcuni reati. Radicali Italiani è impegnata per la depenalizzazione dei reati connessi alla cannabis che contribuirebbe – portando a una sorta di amnistia per queste condotte – a far diminuire tantissimo i detenuti sia in attesa di giudizio che condannati. Minieri ha spiegato che saranno presto disponibili i dati completi della visita, annunciando un impegno affinché aumenti il più possibile la trasparenza dietro le sbarre come ad esempio tipologia e numero di malati, posti disponibili e presenze per reparto, le istanze dei reclusi e i prezzi dei beni che i detenuti pagano per gli acquisti nello spaccio. Si chiederà inoltre l’applicazione dell’articolo 35 dell’ordinamento penitenziario – riformato dopo la sentenza Torregiani – affinché la magistratura di sorveglianza conceda sconti di pena previsti dalla legge e per costringere l’amministrazione penitenziaria a risolvere il problema del sovraffollamento. Presente alla visita anche Pietro Ioia, storico attivista e portavoce degli ex detenuti organizzati di Napoli, che ha affidato il suo pensiero a pochi ma inequivocabili concetti: “Ho visto i letti a tre piani e non va bene. I muri sono fradici e i detenuti sono ammassati uno sull’altro. Ho ricevuto due lettere di denuncia, altri volevano aggiungersi ma non è ancora stato possibile. Poggioreale andrebbe chiuso, senza ombra di dubbio”.