La città di Velia, il cui nome greco era Elea, (da Hyele, nome che gli abitanti autocnoni avevano dato alla sorgente del luogo), fu fondata dagli abitanti di Focea, una città greca dell’Asia Minore conquistata dai Persiani. Secondo Strabone, un autore di origine greca vissuto al tempo dell’imperatore Tiberio, i focei conquistarono una città dell’Enotria, (il nome con cui i greci indicavano il meridione d’Italia il cui significato è paese dei vigneti), e ne fecero la loro patria. In effetti sull’acropoli sono stati ritrovati i resti di un piccolo villaggio e questo avvalora la testimonianza di Strabone. La felice posizione geografica, situata al centro dei traffici molto intensi tra Grecia ed Etruria, trasformò Elea (Velia) in una tra le polis più ricche della Magna Graecia. Nell’88 a.C la città diventò un municipio romano ma conservò il diritto di battere moneta e parlare greco . Tuttavia, Elea (Velia) fu un grande polo culturale dell’antichità, la scuola eleatica fu molto importante nella storia della filosofia e i suoi principali esponenti furono Parmenide, Zenone e Melisso di Samo. Ad Elea soggiornarono anche i filosofi Senofane e Leucippo. Fino almeno al 62 d.C. operò una fiorente scuola medica e di Velia furono i due grammatici Stazio e Palamede (II sec. d.C.).