Il cantiere navale di Castellammare di Stabia è la più antica fabbrica di navi intesa in senso moderno. I lavori per la realizzazione del primo cantiere nel Mediterraneo furono seguiti dall’ing. Bianchini e dall’ingegnere francese Antonio Imbert. L’opera fu completata nel 1783, dopo l’abolizione del preesistente convento carmelitano. Si trattava del maggiore stabilimento italiano, dando lavoro a circa 1800 operai. Oltre agli stabiesi, fu dato lavoro anche ad alcuni galeotti. In brevissimo tempo le navi costruite a Castellammare fecero divenire l’Armata di Mare, la seconda Marina del Mediterraneo dopo quella francese. La prima nave da guerra costruita fu la fregata Stabia, l’anno seguente fu varato il vascello Partenope, poi la fregata Pallade e la corvetta Flora e negli anni a seguire decine di altre imbarcazioni. Dieci anni dopo fu costruito lo Stabilimento Produzione Cordami nei pressi del cantiere, tutt’oggi esistente, e fu creata la Scuola di Applicazione del Genio Navale. Sotto la dinastia borbonica furono varate navi tra le più moderne e veloci dell’epoca, dotate di macchine da 300 cavalli. La presenza dell’importante cantiere navale e della Reggia di Quisisana fecero si che a Castellammare si installassero ben 17 sedi consolari: Austria-Ungheria, Francia e Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Olanda, Paraguay, Turchia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Sardegna, Svezia e Stati Uniti d’America. Inutile dire che con la nascita del Regno d’Italia, i cantieri stabiesi andarono incontro ad assurde difficoltà create dai politici del Regno che ne discussero l’ubicazione e il ridimensionamento. I governi dell’Italia post unitaria, cercarono in tutti i modi di ostacolare il lavoro che si svolgeva all’interno di questo stabilimento. Tra le scelte più discusse ci fu l’assurda idea di soppiantare i legno con l’acciaio. Nonostante ciò, non fu un problema per i lavoratori stabiesi, di grandi capacità tecniche e fortemente legati alla storia dei cantieri, i quali passarono dalla costruzione dei vascelli a vela e a vapore alle corazzate con grande spirito innovativo.Riuscendo a resistere a tale politica nel 1864 i cantieri vararono la prima corazzata del nuovo Regno e, sette anni dopo, la prima nave completamente in ferro. Nel 1876 dai cantieri di Castellammare di Stabia, uscì la più grande corazzata del mondo progettata da Benedetto Brin. Attualmente il cantiere è ancora operante anche se è stato totalmente inglobato nel gruppo Fincantieri.