“Attualmente per la comunicazione emotiva i robot sociali utilizzano espressioni facciali, ma l’aspetto tattile – ha osservato l’esperto – è importante per rendere più umano il modo in cui questi robot interagiscono con l’uomo”. Immaginiamo, ha aggiunto, un robot dedicato all’assistenza di un anziano, che invece di avere la pelle metallica abbia una parte soffice: se la persona cammina appoggiata al robot, quest’ultimo può comunicare sicurezza attraverso il tatto oppure dare un allarme attraverso una modifica della pelle. Quest’ultima caratteristica, ad esempio, potrebbe migliorare significativamente la gamma espressiva dei robot sociali.Prendere un robot per mano, sostenersi al suo braccio senza percepirlo come meccanico, ma morbido e rassicurante, vederlo sorridere e perfino in lacrime: i robot da compagnia si stanno organizzando per avere ‘un’anima’ ed esprimere emozioni