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SUICIDIO NEL CARCERE DI BELLIZZI IRPINO. IL GARANTE CIAMBRIELLO:”IL CARCERE CONTINUA AD UCCIDERE.”

“In Italia dall’inizio dell’anno ci sono stati 11 suicidi nelle carceri. Nei primi mesi dell’anno si sono già registrati due suicidi in Campania: un sedicenne che si è tolto la vita in una comunità del​ Casertano​ e un detenuto del carcere di​ Santa Maria Capua Vetere che si è ucciso dopo appena tre giorni dal suo ingresso in cella. Domenico, che si è suicidato oggi ed era giunto il primo aprile nel carcere di Bellizzi Irpino, è il terzo. Padre di tre figli, la prima figlia oggi festeggiava il suo 28esimo compleanno! Pugliese di nascita, arrestato nel novembre dello scorso anno, era giunto da Foggia da poco. L’ultimo suicidio nel carcere di Bellizzi risale al 2018”, così il Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello, dopo aver appreso la notizia dell’ennesimo suicidio nelle carceri campane avvenuto nella giornata di ieri, 19 aprile.

Ha poi così proseguito: “Anche se i suicidi sono ascrivibili a diverse motivazioni, il carcere continua ad uccidere. Continuo a ribadire la necessità di implementare progetti rieducativi e umanizzanti, distribuendoli su tutto il corso della giornata, al fine di combattere l’isolamento. E poi più figure sociali di accompagnamento (Psicologi, psichiatri, pedagogisti, educatori), più attività di inclusione, di lavoro, di studio e formazione. In questo periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria sono ancor più venuti a mancare i contatti con i propri affetti, la comunicazione, l’ascolto e la presenza di figure sociali”.

Dunque in un’istituzione totale come il carcere, in perenne stato emergenziale, la situazione diventa ancor più critica, mentre il fine rieducativo diventa un miraggio.

 

A cura di Giusy Santella

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