La UEFA ha annunciato lievi sanzioni economiche contro nove dei 12 club che avevano dato vita al progetto della Superlega. Una sorta di buffetto, in cambio del loro ravvedimento.
Ma ha minacciato Barcellona, Ral Madrid e Juventus – più restie ad abbandonare i propositi separatisti – di prendere misure disciplinari. Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Tottenham, Milan, Inter e Atletico Madrid “hanno accettato” di pagare complessivamente 15 milioni di euro e rinunciare al 5% dei loro introiti europei per una stagione. Queste nove squadre, rapidamente dissociatesi dalla competizione privata lanciata la notte tra il 18 e il 19 aprile e naufragata nel giro di 48 ore, “hanno riconosciuto e accettato che il progetto della Superlega era un errore”, ha spiegato la UEFA in una nota. Con un documento firmato con l’ente europeo, i pentiti hanno riconosciuto “senza riserve” di essere vincolati dagli statuti della UEFA e “si sono impegnati a partecipare a qualsiasi” competizione europea per la quale si dovessero qualificare “per meriti sportivi”. In segno del loro ritorno in seno alla famiglia europea, “entreranno a far parte dell’Associazione dei club europei” (ECA), che avevano lasciato, e dovranno “prendere tutte le misure” per rompere il loro impegno con la struttura responsabile dell’organizzazione della Superlega.
La UEFA ha anche colto l’occasione per fissare il prezzo in caso di recidiva: “100 milioni di euro” di multa se partecipano a un torneo non autorizzato, e “50 milioni” per qualsiasi altra violazione dei loro impegni. “Questi club hanno riconosciuto rapidamente i loro errori e hanno preso provvedimenti per dimostrare la loro contrizione e il loro futuro impegno per il calcio europeo”, ha detto il presidente UEFA, Aleksander Ceferin, nel comunicato. Ma “non si può dire lo stesso dei club che restano impegnati nella Superlega”, ovvero Juventus, Barcelona e Real Madrid, “e la UEFA si occuperà più tardi di questi club”.
Ansa