I nostri padri costituenti che scrissero la Costituzione nel 1948, sobbalzerebbero dalle tombe ascoltando e percependo cio’ che sta accadendo in questi mesi, in merito al Referendum costituzionale, ora posticipato al 4 Dicembre. Pur vero che i nostri avi dovettero fare tutto di fretta e furia per calmierare un popolo e l’Europa affamata di Democrazia, stabilita’ politica ed economica. L’analfabetizzazione regnava sovrana, ma rispetto ai giorni nostri c’era partecipazione politica, quella vera e genuina di un popolo che aveva affrontato la fame e la sofferenza dettata da quell’infame guerra. Nei nostri tempi moderni, il Presidente del Consiglio Renzi (non eletto dal popolo), chiede che venga scelto il Si, per modificare la Costituzione a detta di molti latente (anche da giuristi di fama internazionale). Per carita’ di Dio, e’ un sacrosanto diritto cercare di toppare le falle di un sistema che nel corso degli anni ha dimostrato di non essere al passo con i tempi e del contesto sociale in cui viviamo; l’utilizzo di “opinion leader”, personaggi dello spettacolo possono dare maggiore attenzione alla questione refendaria, ma quello che rende scettici sono i modi e tempi e la totale assenza di informazione sui punti della modifica costituente.
Non soffermandoci sulle ragioni del Si e del NO, stiamo assistendo in questi giorni alla grande risonanza mediatica data dalle scelte dei Vip sugli esiti referendari come Benigni (che bisogna ricordarlo, decantava a tutti fino a qualche mese fa “La nostra Costituzione e’ la piu’ bella del mondo“) e Tony Servillo apertamente schieratisi per il Si, fino al Grande Fratello di Bettarini e Clemente Russo che si lasciano andare in un laconico..non so. Questo sta a significare di come noi siamo ancora condizionabili e ricattabili dall’opinione pubblica, di come quella liberta’ augurata ed auspicata dai nostri padri fondatori sia stata messa in cantiere, poiche’ e’ aumentata l’informazione, ma e’ diminuita la vera comunicazione e il rispetto e la dignita’ verso se stessi per decisioni importanti come richiede la Costituzione. Secondo Kant, la liberta’ di pensiero e’ “la capacita’ di avvelersi del proprio intelletto senza la guida di un altro”. Parole sacrosante, che si spera possano essere applicate a quel famoso 4..Dicembre, per dare davvero una svolta al progresso della nostra cara Nazione.