È terminato oggi il ciclo di presentazioni del Report 2020 relativo alle criticità dei luoghi di detenzione, stilato dal Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello. L’evento si è svolto questa mattina alle 11 presso la Sala del Consiglio Comunale di Caserta. Vi hanno partecipato chiaramente oltre che il Garante Ciambriello, il Vicesindaco Pasquale Antonucci, il Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il Procuratore della Repubblica Maria Antonietta Troncone, la Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella, la Garante dei detenuti della Provincia di Caserta Emanuela Belcuore, l’Avvocato penalista Francesco Piccirillo, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Antonio Fulllone ed infine il Magistrato di Sorveglianza Francesco Chiaromonte.
Il Garante Ciambriello ha iniziato il suo accorato discorso, ricordando il professore Giuseppe Riccio, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura nonché vera e propria autorità nel mondo del diritto, scomparso in mattinata.
Anche per quanto riguarda la provincia di Caserta numerose sono state le criticità rilevate, a partire dal sovraffollamento fino a terminare con la carenza del personale che opera in carcere. Infatti ad Aversa sono 103 gli agenti presenti rispetto ai 107 previsti, a Santa Maria Capua Vetere gli agenti operanti sono invece 463 rispetto ai 470 previsti.
“La prima grande criticità” tuttavia, sottolinea Ciambriello “riguarda il numero degli operatori, cioè gli educatori presenti o che dovrebbero esserci”. Prosegue poi il Garante “I funzionari giuridico pedagogici rivestono un ruolo decisivo in quello che è il programma trattamentale. Essi rappresentano il nucleo centrale della funzione educativa della pena, così come sancito dalla costituzione”. E invece al contrario, è emerso che ad Arienzo sono presenti 2 educatori su 3, ad Aversa 4 su 6, mentre a Santa Maria Capua Vetere ve ne sono 6 su 11.
Il 2020 è stato un anno terribile non solo per l’esplosione della pandemia, ma anche perchè sono aumentati episodi di autolesionismo più o meno gravi, probabilmente anche in seguito all’isolamento forzato e alla mancanza di incontri con i propri familiari. 42 infatti sono gli atti di autolesionismo registrati ad Aversa, 92 a Carinola, 196 a Santa Maria Capua Vetere. Molti sono stati anche gli scioperi della fame e della sete e purtroppo si sono verificati anche 3 casi di persone suicide, 2 a Santa Maria Capua Vetere e 1 ad Aversa.
“Bisogna sconfiggere l’indifferenza, coinvolgendo istituzioni, parti sociali e volontariato”, ha ricordato Ciambriello.
Riguardo invece il tema della sanità, fortunatamente alla maggior parte della popolazione detenuta è stato somministrato un vaccino monodose, infatti ad Arienzo sono stati vaccinati 65 detenuti su 73, ad Aversa 119 su 140, a Carinola 270 su 300, a Santa Maria Capua Vetere 799 su 928, al carcere militare sempre sito a Santa Maria 52 persone sono state vaccinate e infine, presso la R.E.M.S di Calvi Risorta 13 pazienti su 20 internati hanno ricevuto il vaccino. Tuttavia è necessario comunque implementare il numero di medici specialistici, i quali non sono sufficienti, attualmente, ad accogliere tutte le richieste sanitarie e non sempre riescono a garantire una copertura h 24.
Infine Ciambriello ha voluto porre l’attenzione su quella che è forse una delle maggiori criticità anche delle carceri della provincia di Caserta, vale a dire l’assenza di attività di recupero per il detenuto e soprattutto per i minori o come li definisce lui “adolescenti a metà”. Il Garante si è infatti chiesto cosa andrà a fare il detenuto una volta scontata la sua pena. Proprio per questo si è detto altamente soddisfatto di esser riuscito ad ottenere ben 20.000 euro di fondi dalla regione Campania, che utilizzerà per creare delle borse lavoro. E ancor più soddisfatto e grato si è definito, nei confronti del sindaco di Aversa, che ha creato delle attività che coinvolgono 15 detenuti.
Ciambriello ha poi rincarato la dose, ponendo un quesito. Ha ritenuto emblematico il carcere di Santa Maria Capua Vetere, carcere nuovo costruito 25 anni fa senza però una condotta idrica e in particolare, con a 150 metri una discarica e tutti i disagi che ciò comporta. Si domanda dunque il Garante “Si considera quindi il carcere una discarica sociale?”. Termina affermando “Occorre una giustizia riparativa, ma soprattutto occorre meno populismo politico”.
Discorsi e criticità riscontrate e condivise da tutte le autorità presenti quest’oggi all’incontro, le quali con i loro interventi hanno totalmente appoggiato il Garante Ciambriello, sperando che al più presto qualcuno riesca concretamente ad intervenire riguardo un tema, verso il quale troppo spesso si è mostrata solo indifferenza. Il Garante Ciambriello ha chiesto a gran voce alla politica di promuovere un Indulto generalizzato, di attivare un meccanismo nuovo della liberazione anticipata e modificare alcune norme penitenziarie.