Approfondimenti

TERRA DEI FUOCHI. DON PATRICIELLO A CANTONE: “NON SONO UNO SCIENZIATO, MA HO IL DOVERE MORALE DI ESSERE TESTIMONE”

La conferma dall’Istituto superiore di sanità «C’è bisogno di sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione», scrive papa Francesco nella enciclica Laudato si’. Su coloro che hanno la responsabilità della cosa pubblica incombe l’obbligo di informare onestamente e per tempo i cittadini qualora se ne presenti la necessità. Per quanto riguarda lo scempio inaudito della ‘Terra dei fuochi’ non è stato così. A lanciare l’allarme del dramma che sta decimando un popolo sono stati i cittadini, che, però, non possiedono né gli strumenti né la competenza né l’autorità per prendere decisioni. Quello che potevano fare l’hanno fatto: hanno protestato, denunciato, fotografato, filmato, richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica. Sono entrati in dialogo con la politica e le istituzioni, dando un contributo indispensabile. Purtroppo al popolo, impaurito per l’aumento di patologie tumorali e leucemiche, dovute anche alle migliaia di tonnellate di rifiuti industriali, altamente tossici e nocivi, interrati o dati alle fiamme sotto casa, le autorità competenti consigliavano di stare tranquillo perché «non ci sono certezze». Ciò nonostante il nesso di causalità tra ambiente malsano e patologie tumorali, però, non lo si voleva ammettere. […]

E’ quanto scrive don Maurizio Patriciello sulle pagine dell’Avvenire del 2 Gennaio 2016. Il parroco e giornalista, da sempre impegnato per la battaglia della “Terra dei Fuochi”, nello stesso giorno è stato criticato da Raffaele Cantone  che in un’intervista rilasciata a “Il Foglio”, aveva dichiarato che rispettava il prete impegnato da anni sulle battaglie ambientali, ma che lo stesso non fosse uno scienziato. Prontamente, Patriciello ha risposto a Cantone sottolineando che i dati da lui commentati sono dell’Istituto Superiore di Sanità e che in qualità di giornalista è suo dovere divulgare delle notizie”.

I dati tanto discussi sono infatti riportanti nel volume “Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei Fuochi in Campania” edito dall’Istituto Superiore di Sanità che aggiorna al 2014 la precedente ricerca riguardante il profilo di salute nella Regione Campania, prendendo in esame la situazione epidemiologica nei 55 Comuni delle Province di Napoli e Caserta definiti, appunto, dalla L 6/2014, come “Terra dei Fuochi”.

Riportiamo di seguito alcuni dati contenuti del testo.

Lo studio dell’incidenza dei tumori in questi Comuni è stato svolto nell’ambito della collaborazione tra ISS con il Registro Tumori della ASL Na3 Sud. In tale ambito, sono stati presi anche contatti con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Regione Campania per svolgere attività di collaborazione in merito all’inquinamento da polveri sottili nell’area in esame, e al possibile rischio da esso rappresentato […]. Il quadro epidemiologico della popolazione residente studiata risulta caratterizzata da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale che ammettono, fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti, l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani […]. I risultati contenuti nel report concorrono a motivare l’implementazione di piani di risanamento ambientale, peraltro espressamente previsti dalla L 6/2014. Sottesa all’attività di tutela dell’ambiente è la caratterizzazione delle varie matrici di cui si occuperà il Gruppo di Lavoro “Terra dei Fuochi” che ha curato lo studio epidemiologico.

A cura di Francesca Pietropaolo

Potrebbe piacerti...