Si scrive Opera 3D e si legge stampante tridimensionale. L’idea, davvero innovativa, è venuta a due giovani e brillanti imprenditori Antonio Cassella e Fabio Carusone, entrambi vivono a Camigliano in Terra di Lavoro. Sono loro gli ideatori della stampante tridimensionale “Opera3D”, un nuovo modo per ideare, progettare e realizzare.
E’ la materializzazione delle idee, un processo di innovazione tecnologica e produttiva.
«Si certo! la nostra stampante è composta da un telaio molto rigido che ne garantisce stabilità ed efficienza. All’interno troviamo circa 50 elementi, la parte meccanica, che a sua volta viene gestita da una parte elettronica. È rivestita da un materiale del tutto innovativo, scrupolosamente scelto, che offre stabilità e allo stesso tempo un’ottima estetica. Opera3D nasce con l’obiettivo di partecipare a questa imminente rivoluzione industriale da protagonista; l’idea è di avvicinare quanto prima le persone alla stampa 3d anche attraverso corsi di formazione presso le apposite strutture, come già avviene in altri paesi. Intanto forti segnali vengono anche dall’Italia, è nato il primo franchising di stampa 3d che conta di avere almeno un affiliato in ogni città entro il 2015».
Un progetto in cui credete fortemente?
«Crediamo che la vera forza di questa tecnica sia la tecnica stessa, ossia la capacità di essere utile e complementare in ogni settore, dall’hobbistico alla medicina».
Come nasce questa vostra idea?
«Il progetto nasce dalla passione per l’informatica e le nuove tecnologie ma soprattutto dalla voglia di realizzare qualcosa che possa essere interessante ed utile alle persone. La stampa 3D può essere definita innanzitutto come un concetto, un nuovo modo di pensare o di lavorare. La tecnica della stampa sembra aver coinvolto già moltissimi settori: architettura, progettazione industriale, aerospaziale, arredamento, insomma un mercato a 360 gradi che nel medio periodo, secondo gli analisti, provocherà una equiparazione dei costi di produzione tra oriente ed occidente riportando le attività produttive/manifatturiere ad una dimensione locale e non più globale».
Che significa questo?
«Negli Stati Uniti prevedono che il mercato delle stampanti 3d avrà un valore di circa 180 miliardi di dollari entro il 2018; anche i colossi mondiali del settore si sono già mossi in questa direzione, come ad esempio Microsoft che, nella sua ultima versione windows 8.1, include per la prima volta un software di modellazione 3d».
Entriamo nei dettagli.
«La nostra stampante 3d è stata concepita per realizzare progetti attraverso la tecnica fdm ovvero fused deposition modelling. Tale tecnica prevede la deposizione di un polimero fuso, strato dopo strato e depositato con una precisione vicina ai 100 micron. Il tutto parte da un modello 3d (progetto) che può essere realizzato con un qualsiasi programma tipo autocad, blender, sketchup ed altri ancora. Il file realizzato in formato stl viene poi tradotto da un altro programma nel formato “gcode” (linguaggio macchina). Nel gcode ci sono tutte le istruzioni che la stampante eseguirà, istruzioni che naturalmente deciderà l’utente a seconda delle proprie esigenze, e qui parliamo di velocità di stampa, percentuale di riempimento, livello di precisione e tanti altri parametri».
E per il futuro?
«Crediamo fortemente nel successo che tale tecnologia potrà avere soprattutto se inserita nell’ambito della scuola come materia didattica, anzi perché non realizzare un laboratorio di stampa 3d in ogni scuola?».
Avete già ricevuto richieste?
«Certo! Assistenza, formazione e fornitura di stampanti e materiali consumabili per 2 due store che nasceranno a Roma e a Latina. Inoltre, un’azienda di moda e fashion magazine ci ha chiesto la fornitura di “accessori” da collocare sul mercato entro fine anno e che saranno presentati presso il Pitty di Firenze. Quindi, dal Sannio è arrivata la richiesta di collaborazione per corsi di formazione sull’utilizzo di opera3d e i software di gestione».
Nel maggio scorso la stampante Opera3D ha ricevuto da parte della CNA Caserta il premio “Terra di Lavoro si racconta.