Dopo questo ennesimo sopruso mi sembra di percepire nell’aria, e per le vie dell’interno, di vivere rischiando di incontrare da un momento all’altro il carnefice che ci metta a dormire per sempre.
Cosa fare ora? Ora, come sempre, restiamo uniti per la durata di un mese, per poi vedere finire tutto nel dimenticatoio, fino a che non sopraggiungerà la prossima strategia, la prossima ferita, che di volta in volta è sempre più profonda e dolorosa.
Non pensate che la soluzione sia ammazzare chi ci ammazza, bisogna portare l’amore nel mondo; bisogna nutrirsi di persone che insegnino a capire che, invece di far esplodere un edificio, si può aprire un colloquio in cui si chieda ciò che si voglia e si riceva ascolto e risposte.
E quindi, Voi, grandi Istituzioni, non restate in silenzio a guardare solo i vostri interessi, altrimenti moriremo tutti, compresi voi, prima ancora di spendere ciò che vi sta facendo sordi e ciechi, ovviamente intendo il “DENARO”.
Voglio sottolineare inoltre che le colpe cadono sempre su voi governatori perché se non prendete voi dall’alto gli accordi giusti pagheranno gli altri il peso della vostra presunzione.
Rimanendo fiduciosi per un accordo mondiale e un futuro migliore, esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le famiglie delle vittime.